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Cresce la popolazione scolastica. La sintesi del Rapporto 2008

di Redazione   
Tempo di lettura 16 min
Mar 28 Ott 2008 17:00 ~ ultimo agg. 12 Mag 17:31
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1. Una popolazione scolastica in crescita

La popolazione residente in provincia di Rimini, con riferimento alle fasce in età scolare, ha evidenziato negli ultimi 3 anni un progressivo e costante aumento che si è attestato intorno al 6,5%, con un incremento più consistente sulla fascia d’età 6-11 (9,2%). Le previsioni demografiche nella provincia fanno ritenere che nei prossimi anni si assisterà ad un ulteriore progressivo e costante aumento, tanto che al 2014 la popolazione residente nelle fasce di età in questione potrà essere il 15 % in più rispetto a quella attuale.

In termini percentuali, l’incremento maggiore (23,7%) interesserà il contingente relativo alla fascia d’età 11-13anni, coincidente con la popolazione scolastica della scuola secondaria di I grado. E’indubbio che il quadro sopra descritto sarà influenzato fortemente dalle dinamiche migratorie ed, in particolare, dall’arrivo di numerosi nuclei familiari di cittadini stranieri. Con riferimento alle fasce in età scolare, il numero di stranieri residenti, nell’arco di 5 anni, si è più che raddoppiato, anche se non raggiunge percentualmente, sul totale degli iscritti, i valori delle altre provincie emiliano-romagnole. Gli alunni con cittadinanza albanese sono i più presenti sui banchi delle scuole della provincia di Rimini (22%). La presenza di cittadini sanmarinesi, di fatto non considerati extra-comunitari per il loro storico radicamento sul territorio, rappresenta una specificità nell’ambito della regione (689 di cui 581 nelle secondarie di II grado dove rappresentano il 38% degli stranieri totali).

2. Percorsi di istruzione fra regolarità e debiti formativi

Il 46% degli studenti iscritti alle scuole secondarie di II grado sono stati promossi, al termine dell’anno scolastico 2006-07, con debiti formativi. L’aumento degli iscritti rispetto all’anno precedente (3,5%) non compensa un aumento, nello stesso periodo, del 12% di alunni promossi con debiti formativi (+416).

Al contrario i ripetenti sono diminuiti dell’8% a differenza della diminuzione a livello regionale pari al 5%.

Gli alunni regolari o in anticipo nelle classi terminali sono, in percentuale, leggermente superiori alla media regionale e, precisamente, il 96% nella V° classe della scuola primaria, il 90% nella III classe della secondaria di I grado e il 78% nella V° della secondaria di II° grado.

La percentuale di alunni stranieri regolari al termine della secondaria di I° grado è pari al 46%, mentre al termine della secondaria di II° grado raggiunge il 50%.

L’analisi per genere mostra complessivamente che le ragazze risultano essere più “regolari” in ogni ordine e grado di scuola, anche se la maggiore differenza tra i generi si registra soprattutto nella scuola secondaria di II° grado tanto che, al quinto anno, a fronte di una regolarità femminile dell’ 85 %, se ne contrappone una maschile del 70%.

Il dato concernente la regolarità, articolato per tipologie di istituti superiori, conferma il differenziale tra i licei (circa 90 su 100), gli istituti tecnici (circa 75 su 100), l’istituto d’arte (circa 65 su 100) e gli istituti professionali (circa 54 su 100).

Il tasso di abbandono scolastico (aa.ss. 2006-07 / 2007-08), riferito al primo anno di corso delle secondarie di II grado, è pari al 7,4% (221 studenti) mentre quello riferito al secondo anno è pari al 5,4% (142). In entrambi i casi, è presente una maggiore propensione all’abbandono da parte dei ragazzi piuttosto che delle ragazze.

L’abbandono più elevato si registra negli istituti di istruzione professionale. Il 42% degli studenti che sono usciti dal circuito scolastico al primo anno segue corsi di formazione professionale (21% al secondo anno) mentre il 12% ha un contratto di apprendistato (15% al secondo anno).

3. Diplomarsi nella scuola riminese

Il tasso di diploma calcolato sui diciannovenni residenti in provincia di Rimini negli ultimi 3 anni oscilla da 88 a 90 su 100, decisamente più alto della media regionale ma spiegabile dal fatto che le entrate di studenti sono superiori alle uscite da e verso altri territori. Il 15% dei diplomati al termine della a.s. 2006/07 non risulta risiedere sul territorio riminese.

Analizzando la tipologia di diploma, sono in aumento, così come a livello regionale, i diplomati ai licei, ormai percentualmente pari agli istituti tecnici.

La probabilità di conseguire un diploma è pari a 71 su 100 con delle significative differenze tra il diploma liceale e quello professionale.

Questa probabilità per i maschi è pari a 60 mentre, per le femmine a 82.

Tab. 3 – Probabilità di conseguire il diploma per tipo di indirizzo. Provincia di Rimini

Fonte : Osservatorio scolastico della provincia di Rimini

4. Scuole, enti di formazione, imprese: un dialogo virtuoso

Alternanza scuola – lavoro

L’alternanza Scuola – Lavoro, metodologia funzionale all’apprendimento e all’orientamento dei giovani, si rileva opportunità strategica in relazione alle esigenze del territorio riminese, particolarmente fertile per la creazione di impresa.

La lettura dei progetti attivati in risposta ai bandi regionali U.S.R. e Unioncamere, se da un lato consente di evidenziare il progressivo aumento del numero dei progetti e delle scuole, dall’altro denuncia una esperienza provinciale pressoché limitata agli istituti tecnici e professionali.

E’ in questo quadro che si innesta la necessità di rendere l’alternanza – intesa come “andirivieni tra scuola e mondo del lavoro” – praticabile con una pluralità di tipologie (osservative oltreché applicative) e per “grandi” numeri. La Provincia di Rimini ha sostenuto esperienze di accompagnamento alla progettazione dei licei del territorio (2 nel 2006/07 e 3 nel corrente anno scolastico).

Grazie ad un intenso lavoro interistituzionale (scuole autonome, Provincia, Camera di Commercio, Ufficio Scolastico Provinciale, associazioni di categoria) è stato possibile infrastrutturare congiunte politiche per l’alternanza:

infrastruttura “informatica/informativa”: banca dati che, integrando Polaris1, consente alle scuole di approfondire l’offerta di alternanza del “club delle imprese formative” (è consultabile al sito internet www.riminieconomia.it/alternanza);
infrastruttura “culturale”: insieme di azioni finalizzate a valorizzare la collaborazione scuola – mondo del lavoro (“Giornata dell’alternanza”, premio “Imprese educative e formative” e “Artarte”, “Fondo per la scuola”, …);
“rete locale per l’alternanza”: i soggetti sopra richiamati si avviano alla stipula di un protocollo di collaborazione.
Percorsi integrati nell’istruzione e nella formazione
Nell’ambito della sperimentazione O.F.I. (obbligo formativo integrato) in provincia di Rimini, nell’a. s. 2006/2007, si è inserita la “azione di supporto ai consigli di classe integrati” promossa congiuntamente dall’U.S.P. e dalla Provincia di Rimini. Detta azione, il cui impianto ha visto la collaborazione della facoltà di scienze della formazione dell’Università di Bologna, mirava ad offrire – ad almeno il 60% degli insegnanti e formatori coinvolti nella sperimentazione – l’opportunità di un percorso di supporto durante il quale riflettere collegialmente e iniziare a delineare, formalizzandole, alcune prassi di qualità. Altra esperienza che si intende mettere in luce riguarda il sistema di monitoraggio qualitativo attivato su tutti i percorsi O.F.I. (i cui esiti sono riportati nella pubblicazione “Integrazione Integrazioni” – Novembre 2007). Il monitoraggio ha permesso, negli anni, la diagnosi delle competenze in ingresso degli allievi delle classi dal punto di vista delle abilità di comprensione della lettura e delle metacompetenze utilizzate per lo studio e, nel contempo, ha fornito dati di processo e di contesto per il confronto costruttivo interno al Consiglio di Classe Integrato.

5. Un’offerta diversificata e una scuola innovativa

Questa Provincia, istituita nel 1996, registra per la scuola primaria, da sempre, la percentuale più bassa di classi funzionanti a tempo pieno (18,3) rispetto alle restanti province della regione, in quanto ha osservato la normativa che, dopo l’emanazione della riforma dell’ordinamento della scuola elementare, prevedeva un’attivazione di classi a tempo pieno non superiore al numero di quelle già funzionanti. Negli ultimi anni, l’esigenza dei genitori per un tempo scuola più lungo è aumentata in quanto, nella maggior parte dei casi, entrambi i genitori hanno necessità di lavorare per il mantenimento del nucleo familiare (generalmente di tipo mononucleare e privo di rete parentale per la cura dei figli) e, in genere, per l’acquisto della prima casa; considerato inoltre che la normativa vigente prevede il ripristino del tempo pieno secondo il modello tradizionale, in futuro il numero delle classi a tempo pieno sarà destinato a crescere, indipendentemente dall’aumento della popolazione scolastica.

Con riguardo alla scuola secondaria di I grado il numero delle classi funzionanti a tempo prolungato è fermo da anni a 41, con una percentuale che si aggira intorno al 12, 13%; ciò in ragione della scarsa richiesta, da parte delle famiglie, di un tempo scuola che superi le 33 ore settimanali, salvo in alcune realtà in cui l’offerta formativa è particolarmente ampia e diversificata o in cui insiste una maggiore concentrazione di immigrati.

Allievi con bisogni educativi speciali
In provincia si è accresciuta in questi ultimi anni la cifra complessiva delle situazioni ad alto impegno pedagogico per il sommarsi, il sovrapporsi e il moltiplicarsi delle situazioni di handicap come di disagio sociale e culturale inerente ai processi migratori. Va segnalato che, oltre ai conflitti “reali” e ai disagi effettivamente inerenti a situazioni difficilmente sostenibili, si deve anche fare i conti con un aumento della sensibilità a questi fenomeni e a una diminuzione della soglia di tolleranza sociale per il disagio.

La collaborazione interistituzionale costituisce una buona risorsa per realizzare pratiche efficaci inerenti l’integrazione degli alunni disabili e stranieri e per affrontare le problematiche connesse alle varie forme in cui si manifesta il disagio e la dispersione. E’ proprio attraverso la convinta ed efficace collaborazione interistituzionale che a Rimini è stato possibile avviare il centro di aggregazione e promozione della partecipazione giovanile “2YOU”, luogo di prevenzione di molte forme di disagio giovanile, incluse le dipendenze e di lotta all’abbandono scolastico.

Il Centro “2YOU” non ha lo scopo di supplire o duplicare l’attività scolastica, ma si prefigge di suscitare nei giovani frequentatori interessi, passioni e motivazioni, attraverso il coinvolgimento in attività laboratoriali serie, appassionanti ed impegnative.

Aderendo a una proposta della Regione, con il F.S.E.2, le scuole statali e alcune scuole paritarie, con varie modalità, hanno attuato progetti coordinati e in rete per contrastare la dispersione scolastica e per favorire l’inserimento degli alunni stranieri. L’attività è stata oggetto di riflessioni pedagogiche a partire dalle azioni del progetto condotte da Mariangela Giusti, dell’Università di Milano. Ne è scaturita una pubblicazione “Per una comunità educante”, presentata in un apposito seminario (giugno 2007).

L’azione congiunta dell’U.S.P., scuole, enti locali, centro pedagogico, associazioni3 consente di attivare luoghi di apprendimento e di formazione per alunni e docenti, di redigere intese, di realizzare progetti significativi. Sono infatti attivi laboratori di italiano come seconda lingua, esperienze di mediazione, di extrascuola, di formazione all’intercultura.

Nel settembre del 2007, è stato sottoscritto il 2° accordo di programma provinciale per l’integrazione degli alunni in situazione di handicap nel sistema scolastico e formativo, alunni che, nell’ultimo triennio, hanno fatto registrare un significativo aumento. Sostanzialmente stabile la percentuale relativa al numero degli allievi diversamente abili sull’intera popolazione scolastica; Rimini si colloca tra le province con il più basso numero di certificazioni della regione.

Progetti “Scuole aperte”
Con il progetto nazionale Scuole Aperte sono stati complessivamente finanziati 19 progetti presentati dalle Istituzioni Scolastiche della provincia.

L’ambito con il maggior numero di candidature accolte per Rimini è stato “Laboratori scientifici”, fra l’altro assegnato al nostro Ufficio Scolastico Provinciale; il relativo nucleo di valutazione ha finanziato n. 77 progetti di istituzioni scolastiche statali della regione e n. 3 progetti di Scuole paritarie. A conclusione dei lavori, il nucleo di cui sopra ha rilevato alcuni elementi di positività evidenziati nel corso del procedimento: la numerosa partecipazione delle istituzioni scolastiche della regione, la qualità dei progetti presentati nonché l’impegno all’innovazione presente nel nostro territorio regionale.

Gli altri ambiti oggetto di finanziamento sono stati: “Percorsi di approfondimento e studio di Dante” (non compaiono istituzioni scolastiche della provincia di Rimini nella graduatoria dei progetti finanziati); “Promozione attività motoria e sportiva” (sono stati finanziati i progetti di due istituti di istruzione secondaria di II grado); “Approfondimento cultura e storia locale” (è stato finanziato il progetto di un istituto secondario di I grado); “Apprendimento pratico della musica” (è stato finanziato il progetto presentato da un istituto secondario di I grado); “Discipline artistiche” (sono stati finanziati due progetti, uno di un istituto di istruzione secondaria di II grado e uno di un istituto di istruzione secondaria di I grado); “Apertura e funzionamento delle scuole per interventi in favore degli studenti, dei genitori nonché della popolazione giovanile ed adulta del territorio” (sono stati finanziati 3 progetti della provincia di Rimini, di cui due presentati da direzioni didattiche ed uno da un istituto comprensivo).

6. Il patto per la scuola: un impegno congiunto per la sostenibilità

La riorganizzazione della rete scolastica realizzata nel 2000 in provincia di Rimini non ha più visto cambiamenti; tuttavia, il quadro allora delineato mostra oggi notevoli criticità poiché, se da un lato è sentita fortemente l’esigenza di una più diffusa verticalizzazione delle scuola di base, dall’altro le dimensioni oggi raggiunte da taluni istituti comprensivi superano il limite della sostenibilità educativa e didattica.

Riguardo l’istruzione secondaria di secondo grado, il processo di riorganizzazione, ha portato alla creazione di due I.S.I.S.S. .

Gli interventi in materia di edilizia scolastica, per ciò che concerne le scuole superiori, sono andati nella direzione della creazione di poli scolastici distribuiti sul territorio rispettivamente nella zona nord, centro e sud.

Sul tema si ritiene di evidenziare che, lo scorso 28 febbraio, la conferenza dei Sindaci ha inteso adottare un documento denominato “IL PATTO PER LA SCUOLA – Le scuole della provincia di Rimini qualificate verso la nuova Europa” volto a sancire, fra l’altro, alcuni principi-guida per le prossime scelte delle amministrazioni locali.

Ovvero, di una programmazione in materia di edilizia scolastica che vada nella direzione della realizzazione di poli scolastici complessi, o campus, che si configurino come autentici sistemi integrati dal punto di vista dell’offerta didattica e di servizi alla collettività, nella direzione della creazione di vere e proprie “cittadelle del sapere sul territorio”, co-progettate con le scuole, in cui l’architettura degli spazi sia essa stessa fonte di apprendimento.

7. Investire sulla scuola per qualificare la comunità

Risorse umane, organici, numero docenti per allievo e per classe

Scuola dell’infanzia e primaria: si evidenzia, un aumento sia del rapporto alunni/classi che del rapporto alunni/posti; per la Scuola dell’infanzia un calo del rapporto alunni sezioni che per l’appunto dovrebbe tendere ad una media non superiore a 25 alunni. Il numero delle sezioni tenderà ad aumentare non appena gli enti locali saranno in grado di assicurare le strutture idonee nei comuni in cui esiste la lista d’attesa.

Scuola secondaria di primo e secondo grado: si evince un significativo aumento del numero dei frequentanti nel biennio 2006/08; tale aumento, dovuto soprattutto a un forte processo immigratorio, ha determinato una maggiore richiesta, da parte delle istituzioni scolastiche, di classi ed un consequenziale aumento del rapporto alunni/posti, tenuto conto che le risorse assegnate in sede di definizione degli organici sono rimaste invariate. L’incremento costante del numero dei frequentanti è riconducibile all’innalzamento dell’obbligo scolastico e ad una forte richiesta di rientro in formazione da parte di adulti che, al fine di acquisire competenze professionali aggiornate alla richiesta del mercato del lavoro, mirano a conseguire una qualificazione certificata.

Docenti: un’alta percentuale di docenti di ruolo neoassunti e di supplenti proviene da altri territori; tale caratteristica comporta ogni anno una migrazione verso le regioni di origine e una conseguente ricaduta sulla mancanza di continuità didattica.

Scuole paritarie: nel corrente anno scolastico, così come nel precedente, funzionano in provincia 83 scuole (ogni ordine e grado). Il lieve incremento delle sezioni/classi registrato nell’anno in corso corrisponde all’incremento del numero degli iscritti; è ragionevole prevedere una conferma del trend descritto anche nel 2008/2009, compatibilmente, per il primo, con la disponibilità di adeguati spazi educativi.

Diritto allo studio

In provincia di Rimini importante è lo sforzo realizzato dalle amministrazioni locali nell’affermare il diritto allo studio. In questo senso, solo per quanto riguarda il primo ciclo di istruzione, negli ultimi due anni scolastici, il territorio ha investito oltre 2,5 milioni di euro per trasportare più di 5.500 studenti. Anche sul versante dell’integrazione degli studenti diversamente abili, gli enti locali hanno investito ingenti risorse per “garantire” la presenza di educatori nelle situazioni “valutate” nei tavoli congiunti scuola-ausl-eell. L’investimento complessivo si aggira per l’a.s. 2007/08 intorno ai 2 milioni di Euro con un impegno economico diretto della Provincia di oltre 500.000,00 euro. Si ritiene opportuno evidenziare la presenza di progetti di integrazione scolastica molto significativi in tutte le scuole ed, in particolare, per i soggetti “più gravi” (nelle scuole superiori) la realizzazione del progetto P.O.I. (progetto obiettivo integrazione).

Da rilevare inoltre che il sistema riminese, oramai da diversi anni, ha assunto quale obiettivo fondante di molte delle proprie azioni a supporto del sistema scolastico, il perseguimento della piena integrazione degli alunni stranieri all’interno del contesto educativo. Quello che può considerarsi a tutti gli effetti un vero e proprio “investimento” di carattere socio-culturale ha coinvolto sinergicamente – da qui la forte caratterizzazione dell’esperienza di Rimini – tutte le strutture e le risorse disponibili presenti e deputate, sul territorio, al conseguimento di questo obiettivo, ritenuto assolutamente prioritario ricercando ogni sinergia possibile fra le diverse fonti di finanziamento (piani di zona, LR 12/03, fondi ministeriali).

8. Dai sistemi di governance ai servizi integrati

La scuola rappresenta per il territorio provinciale un soggetto di grande rilevanza e di ampio valore, un soggetto con cui confrontarsi e con il quale definire strategie d’azione e di sviluppo per la comunità. Quindi, prima ancora che le leggi prefigurassero sistemi di concertazione e governance, la provincia di Rimini ha codificato forme di coordinamento, condivisione e collaborazione tra i soggetti e l’accordo interistituzionale per l’armonizzazione ed il coordinamento della programmazione territoriale dell’offerta formativa ed educativa e dell’organizzazione della rete scolastica del 28.5.2002, poi rinnovato il 21.12.2005, ne è un esempio concreto. In questo senso, l’accordo si è spinto oltre nella collaborazione interistituzionale tanto da istituire in via definitiva il centro pedagogico per l’integrazione dei servizi, quale struttura interistituzionale provinciale deputata al sostegno delle scuole autonome. Tale centro assolve al compito di integrare e mettere in relazione sia l’offerta delle scuole e delle reti di scuole sia quella dei centri territoriali già esistenti sul territorio allo scopo di favorire l’incontro delle esperienze già attivate nell’ottica della costituzione di una “rete dei servizi” per la condivisione, l’adozione e la diffusione di metodologie ed eccellenze esistenti. Svolge inoltre azioni finalizzate a fare emergere i bisogni formativi dei docenti, supportando progetti e proposte che valorizzano la professionalità di chi opera nel mondo della scuola.
E’ attivo uno sportello I.R.R.E. che offre consulenza, sostegno e supporto alle istituzioni Scolastiche del territorio.
Altra peculiarità della “realtà riminese” è da individuarsi nel sistema informativo informatico provinciale, ovvero una dotazione permanente per il territorio attraverso la quale cooperano tutte le scuole, i Comuni, l’U.S.P. e la Provincia che, basato sulla gestione dei processi di competenza di ciascun attore del sistema, vede la naturale alimentazione dell’osservatorio scolastico provinciale, il portale del sistema scolastico riminese (www.scuolerimini.it) e i portali tematici (Avviso ai Naviganti – http://naviganti.exec.it/ e Centro Pedagogico – http://www.centropedagogicorimini.it)

La redazione della presente parte del rapporto, qualificata dall’impulso del dirigente dell’U.S.P. di Rimini, Nicola Serio e dall’assessore provinciale alla scuola, Maurizio Maria Taormina, ha visto una significativa collaborazione fra le competenze tecniche, amministrative e politiche del territorio.

Alla stesura del contributo hanno collaborato, per la Provincia di Rimini, Adriano Amadio, Annamaria Diterlizzi, Alessandro Lotti, Maria Teresa Mondaini, per l’Ufficio Scolastico Provinciale di Rimini, con il coordinamento tecnico scientifico del dirigente tecnico Agostina Melucci, Maura Bandini, Franca Berardi, Anna Bravi, Clara Calabrese, Francesca Diambrini, Daniela Donini, Erica Fortini, Giovanni Martone, Claudia Nanni.

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