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Politica Provincia

Classifiche gradimento Sole 24 Ore. Il commento di Lombardi (FI)

In foto: Se in passato hanno espresso commenti di soddisfazione per le classifiche di gradimento, gli amministratori riminesi devono accettare anche le critiche quando le classifiche sorridono di meno.
Se in passato hanno espresso commenti di soddisfazione per le classifiche di gradimento, gli amministratori riminesi devono accettare anche le critiche quando le classifiche sorridono di meno.
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mar 8 gen 2008 16:34 ~ ultimo agg. 00:00
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E’ la premessa del commento del Coordinatore provinciale di Forza Italia di Rimini, Marco Lombardi, sul gradimento in calo di Sindaco e Presidente della Provincia.
L’intervento di Lombardi:

“Le classifiche sul consenso degli amministratori vanno sempre prese con beneficio di inventario, ma siccome negli anni scorsi ci siamo dovuti sorbire i commenti entusiastici sul nostro Sindaco e sul nostro Presidente della Provincia che figuravano nelle prime posizioni, oggi non possiamo esimerci dal commentare il loro “tracollo”.
Superato il primo sentimento che mi spingerebbe a dire: “era ora, finalmente i riminesi si sono svegliati”, vorrei tentare di capire e quindi di spiegare meglio, cosa può essere successo.
Subito una premessa.
Io credo che mentre una forza di opposizione locale, proprio perché non governa, sia esposta al vento derivante dalle ripercussioni negative dell’operato di un eventuale Governo nazionale amico, sindaci e presidenti di provincia, non dovrebbero subire queste influenze perché ai propri cittadini potrebbero contrapporre la loro buono amministrazione.
Per essere chiari, Ravaioli e Fabbri non possono nascondersi dietro il fallimento di Prodi, ed a conforto di questa mia tesi ci sono i dati di tutti quegli amministratori del centrosinistra che, nonostante Prodi, hanno mantenuto od aumentato il loro consenso personale.
Nel merito della questione, noto poi come Fabbri cali meno di Ravaioli, e ciò a mio avviso deriva dal fatto che il primo, pure palesando grosse difficoltà nel portare avanti la sua azione di governo, ha comunque dato segnali maggiori di volersi affrancare da alleati ormai incompatibili con le aspettative dei cittadini. Il secondo, viceversa, oltre ad un innegabile appannamento personale, sconta l’abbraccio mortale con parti della sua maggioranza che lo hanno condotto all’immobilismo totale.
Al di là quindi di sterili polemiche politiche, chi ha a cuore il futuro dei riminesi, deve trarre spunto da questi dati per guardare avanti.
Ed allora chi come noi, nel centro destra si candida al governo delle nostre città e della Provincia, non può che invitare gli alleati a non costruire una ormai probabile alternanza basata semplicemente sulle disgrazie altrui e che magari riproponga dopo pochi mesi le stesse condizioni di litigiosità e conseguentemente di immobilismo, che abbiamo sotto gli occhi.
Dobbiamo invece costruire una alleanza che abbia come faro la governabilità fondata sulle capacità e sulle competenze e non solamente su contrapposizioni ideologiche, ormai ampiamente superate.