Indietro
menu
Rimini

Ricevuto pubb.. Botta e risposta tra Laboratorio Paz e comune

In foto: Ecco le dichiarazioni del laboratorio occupato Paz dopo le riflessioni del sindaco RAvaioli su quanto accaduto al consiglio comunale di giovedì. "Abbiamo imparato in anni di attivismo politico, cittadinanza attiva e prima di tutto come cittadini a leggere i meccanismi della politica istituzionale, in primis dai teatrini mediatici della politica moderna, quella fatta dentro ai televisori. Abbiamo imparato da questi "protagonisti", i politici, che ci sono scelte irrevocabili e imprescindibili anche dal volere dei cittadini perché dettate da cause di forza maggiore, come l'economia, per esempio. Abbiamo imparato che proprio a causa di queste scelte gli interessi dei cittadini sono stati messi da parte per accontentare quelli dei pochi, proprio come in un'oligarchia. Alla luce di proteste "popolari", quali Vicenza per il Dal Molin, la Val di Susa per la TAV, Scanzano e tante altre, che hanno espresso un segnale forte, radicale e anche trasversale di dissenso, noi lo traduciamo in un malcontento ma soprattutto in una risorsa, che non è e non può essere di parte. Due sono i dati che possiamo trarre da questa situazione socio-politica italiana: il primo è quello caratterizzato dal divario che separa i rappresentanti politici dai rappresentati, ovvero i cittadini; il secondo invece è quello che noi valorizziamo, che rappresenta la nascita di una soggettività nuova, che non si sente rappresentata e che sa di portare in seno un mondo migliore e proposte democratiche. La crisi della rappresentanza. La situazione di Rimini è particolarmente paradigmatica e molto simile al panorama nazionale: comitati, interessi di pochi, e soggettività nuove. La perdita della fiducia è il punto fondamentale sul quale concentriamo l'attenzione. Più volte i rappresentati, le istituzioni hanno operato dimenticandosi che dovrebbero essere i portavoce di una realtà sociale, ma invece… Ora diciamo che queste scelte hanno un peso e che le persone non dimenticano, soprattutto quando ci si dovrà ripresentare ai seggi. Oggi: La politica e i politici li comprendiamo e definiamo le dichiarazioni del Sindaco A. Ravaioli, uscite sui giornali di oggi, scontate e dovute, su questo non abbiamo niente da dire. Sulla base della premessa di cui sopra, quelle dichiarazioni le reputiamo false, non perché non sia vero che abbiamo usato toni forti durante la protesta in consiglio comunale ma piuttosto perché i soggetti sordi, con i quali non esiste la possibilità di discutere, sono i politici e la politica. Quesiti: Come mai le voci dei cittadini non vengono ascoltate? Come mai i cittadini sono costretti ad alzare la voce? In un rapporto bipolare, chi è quello che non ascolta: il politico o il cittadino? Inceneritore, politiche repressive sulla pelle dei migranti, espropri di case e di zone verdi, cementificazione…questo è il vero abusivismo, quello del potere. Questa è illegalità. Questa è crisi della democrazia. Così replichiamo: Non siamo di certo noi le persone con le quali non si riesce a parlare, la nostra caratteristica è saper ascoltare. Laboratorio Occupato Sociale P.A.z."
Ecco le dichiarazioni del laboratorio occupato Paz dopo le riflessioni del sindaco RAvaioli su quanto accaduto al consiglio comunale di giovedì.
di    
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 28 apr 2007 16:30 ~ ultimo agg. 30 nov 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Ecco le dichiarazioni del laboratorio occupato Paz dopo le riflessioni del sindaco RAvaioli su quanto accaduto al consiglio comunale di giovedì.
“Abbiamo imparato in anni di attivismo politico, cittadinanza attiva e prima di tutto come cittadini a leggere i meccanismi della politica istituzionale, in primis dai teatrini mediatici della politica moderna, quella fatta dentro ai televisori. Abbiamo imparato da questi “protagonisti”, i politici, che ci sono scelte irrevocabili e imprescindibili anche dal volere dei cittadini perché dettate da cause di forza maggiore, come l’economia, per esempio.

Abbiamo imparato che proprio a causa di queste scelte gli interessi dei cittadini sono stati messi da parte per accontentare quelli dei pochi, proprio come in un’oligarchia. Alla luce di proteste “popolari”, quali Vicenza per il Dal Molin, la Val di Susa per la TAV, Scanzano e tante altre, che hanno espresso un segnale forte, radicale e anche trasversale di dissenso, noi lo traduciamo in un malcontento ma soprattutto in una risorsa, che non è e non può essere di parte. Due sono i dati che possiamo trarre da questa situazione socio-politica italiana: il primo è quello caratterizzato dal divario che separa i rappresentanti politici dai rappresentati, ovvero i cittadini; il secondo invece è quello che noi valorizziamo, che rappresenta la nascita di una soggettività nuova, che non si sente rappresentata e che sa di portare in seno un mondo migliore e proposte democratiche.

La crisi della rappresentanza.

La situazione di Rimini è particolarmente paradigmatica e molto simile al panorama nazionale: comitati, interessi di pochi, e soggettività nuove.

La perdita della fiducia è il punto fondamentale sul quale concentriamo l’attenzione.

Più volte i rappresentati, le istituzioni hanno operato dimenticandosi che dovrebbero essere i portavoce di una realtà sociale, ma invece…

Ora diciamo che queste scelte hanno un peso e che le persone non dimenticano, soprattutto quando ci si dovrà ripresentare ai seggi.

Oggi:

La politica e i politici li comprendiamo e definiamo le dichiarazioni del Sindaco A. Ravaioli, uscite sui giornali di oggi, scontate e dovute, su questo non abbiamo niente da dire.

Sulla base della premessa di cui sopra, quelle dichiarazioni le reputiamo false, non perché non sia vero che abbiamo usato toni forti durante la protesta in consiglio comunale ma piuttosto perché i soggetti sordi, con i quali non esiste la possibilità di discutere, sono i politici e la politica.

Quesiti:

Come mai le voci dei cittadini non vengono ascoltate?

Come mai i cittadini sono costretti ad alzare la voce?

In un rapporto bipolare, chi è quello che non ascolta: il politico o il cittadino?

Inceneritore, politiche repressive sulla pelle dei migranti, espropri di case e di zone verdi, cementificazione…questo è il vero abusivismo, quello del potere.

Questa è illegalità.

Questa è crisi della democrazia.

Così replichiamo:

Non siamo di certo noi le persone con le quali non si riesce a parlare, la nostra caratteristica è saper ascoltare.

Laboratorio Occupato Sociale P.A.z.”