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Attualità Economia

Immobiliare. Timida ripresa delle compravendite, complice il calo dei prezzi

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 25 mag 2015 18:27 ~ ultimo agg. 26 mag 12:39
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È stato presentato oggi in un convegno all’Hotel Savoia (presenti anche l’assessore Biagini e il presidente dell’Ance Pesaresi) il primo Osservatorio Immobiliare provinciale redatto dalla Federazione degli Agenti Immobiliari di Rimini.

Spulciando i dati, salta all’occhio come Rimini e Riccione siano i comuni con i valori più elevati degli immobili: nella Perla Verde, ancora oggi, si arriva a pagare nella zona Mare Centro fino a 8500 euro al metro quadro per un appartamento nuovo mentre a Rimini la zona di maggior pregio risulta Marina Centro con prezzi che arrivano fino a 4.200 euro (contro i 3600 del centro storico). Valori elevati anche a Misano – Portoverde e a Cattolica, mentre Bellaria – Igea Marina, tra le città costiere, è la più economica. Spingendosi verso l’interno i prezzi delle nuove abitazioni restano sopra i 2000 euro al metro quadro anche nelle zone centrali di Santarcangelo e, in alcuni casi, a Coriano e a Morciano. L’Alta Valmarecchia risulta più economica della Valconca.

Capitolo affitti: a Rimini in centro storico, ma anche nelle zone più pregiate di Riccione, si arriva a pagare fino a 700 euro al mese per un bilocale.

Eppure dal 2008 ad oggi i valori delle abitazioni in provincia sono diminuiti del 15/20% con punte anche più alte. Colpa della crisi ma anche di prezzi che avevano raggiunto livelli quasi fuori mercato. “Siamo partiti da prezzi quasi unici nel territorio italiano – spiega ad Icaro Tv Luciangela Paiano, presidente Fiaip Riminia Rimini avevamo prezzi uguali, se non superiori, a quelli di Roma e Milano in centro città. Oggi i prezzi sono calcati tantissimo. Quello che è emerso in questi anni di crisi è che la gente cerca di investire in città o comunque molto vicino e quindi le quotazioni immobiliari che ne hanno risentito di più sono quelle dell’entroterra.”

La crisi immobiliare avanza, purtroppo, di pari passo con quella dell’edilizia: dal 2013 al 2014 nel riminese le imprese di costruzioni sono passate da 528 a 457 e i lavoratori da 2.923 a 2.409. Ampliando l’analisi al 2008 hanno chiuso 4 aziende su 10 e hanno perso il lavoro quasi il 50% degli addetti. L’auspicio è che la tendenza si possa invertire. È la pur contenuta ripresa del mercato immobiliare potrebbe essere un buon segnale. “L’ultimo trimestre 2014 e il primo 2015 abbiamo riscontrato un aumento del numero delle compravendite – dice ancora la Paiano – complice i prezzi ridotti all’osso e la ripresa del ricorso al credito. Come accade nel resto d’Italia, anche a Rimini quindi si registra qualche timido segnale di ripresa”.

 

Nel corso del suo intervento d’apertura la presidente della Fiaip riminese ha anche lanciato un appello alla politica: basta considerare la casa alla stregua di una cassaforte alla quale attingere.