Vigili del Fuoco e carenze di organico. Sadegholvaad: situazione seria e grave


Numeri alla mano, il sindaco di Rimini e presidente della Provincia Jamil Sadegholvaad rilancia l'allarme dei sindacati dei Vigili del Fuoco sulla carenza di organico. Di fronte a una situazione grave e seria serve una pressione a livello centrale di tutte le componenti del territorio, sottolinea il sindaco, auspicando che il Governo non continui con l'atteggiamento delle orecchie da mercante.
___________________________________________________________
La lettera del sindaco Sadegholvaad:
Non raramente accade che passino in sordina i fatti che hanno un impatto vero sulla vita di tutti. Uno di questi è l'appello pubblico lanciato pochi giorni fa dalle organizzazioni Sindacali dei Vigili del Fuoco della provincia di Rimini. Detto come va detto: i sindacati mettono in fila una situazione grave e preoccupante degli organici a disposizione di uno dei Corpi, anzi di una vera e propria Istituzione, che svolge un servizio straordinario e irrinunciabile per la sicurezza e la salute delle persone e delle aziende del nostro territorio.
'Per effetto dell’imminente procedura di mobilità nel ruolo Vigili del fuoco e per la inaspettata mancata assegnazione di Vigili neoassunti, notizia appresa nel pomeriggio del 24 Aprile, questa è la fotografia della situazione assolutamente deficitaria che si verrà a creare nelle prossime settimane negli organici della nostra provincia:
• 15,2% di carenza nel ruolo Vigili del fuoco (145 unità invece di 171)
• 30% di carenza nel ruolo Capi Squadra – Capi Reparto (56 unità invece di 80)
• 16,7% di carenza nel ruolo degli Ispettori Antincendio (5 unità invece di 6)
• 33,33% di carenza nei ruoli Direttivi che svolgono funzioni operative (2 unità invece di 3)
• 33,33% di carenza nel ruolo degli Operatori ed Assistenti (6 unità invece di 9)
• 33,33% di carenza nel ruolo degli Ispettori logistici Gestionali (4 unità invece di 6)
• 66,67% di carenza nel ruolo degli Ispettori Informatici (1 unità invece di 3)
Le sopracitate carenze non tengono conto della presenza in organico di almeno 10 colleghi che svolgono servizi collegati al soccorso senza essere più operativi a causa di sopravvenute patologie e di diverse unità di personale al momento in aspettativa o in malattia “lunga”.
Non vanno poi dimenticati i numerosi pensionamenti previsti nel breve periodo.'
Questo è un estratto, preciso come una lama, dell'appello. Non ci sarebbe tanto altro da aggiungere se non, riprendendo un'altra parte del pubblico richiamo, 'ci preme inoltre sottolineare come in estate, vista la specificità del nostro territorio, aumentino esponenzialmente i servizi di vigilanza antincendio presso locali di pubblico spettacolo e in occasione di eventi e/o fiere; per coprire tali servizi con i numeri deficitari attuali, sarà di frequente necessario chiudere temporaneamente il Distaccamento di Cattolica (come purtroppo già accaduto recentemente) e – verosimilmente - risulterà impossibile procedere all’apertura del Distaccamento stagionale di Bellaria - Igea Marina.'.
La situazione, dunque, è grave ed è seria. Per questo merita di essere posta in cima alle priorità politiche e amministrative del territorio riminese, in tutte le sue componenti. Personalmente ho sempre rifiutato la logica delle accuse incrociate, a seconda che si stia in maggioranza o in opposizione, sui temi della sicurezza, dell'ordine pubblico, della prevenzione da ogni tipo di pericolo. Vale anche, soprattutto, nel caso dei Vigili del Fuoco della provincia di Rimini. Occorre che l'appello dei sindacati arrivi a Roma con il suo giusto peso e dunque compito di farlo arrivare al Governo 'distratto' è anche dei sindaci, dei parlamentari, delle forze sociali economiche e della Prefettura di Rimini.
Dobbiamo raccogliere immediatamente la sollecitazione delle Organizzazioni sindacali perché, appunto, questa non è una discussione sulla teoria ma ha a che fare concretamente e immediatamente sulle cose quotidiane e sulla vita delle persone.
Mi auguro che vi sia sensibilità ad ascoltare prioritamente le richieste di implementazione degli organici. Siamo purtroppo abituati all'orecchio da mercante da parte di Roma e di qualsiasi Governo sul fronte degli organici di Polizia ma se anche stavolta la risposta fosse il silenzio, con la convinzione che comunque sia ancora una volta l'abnegazione e l'attaccamento al proprio lavoro da parte delle donne e degli uomini di stanza sul territorio a coprire le assenze altrui, noi non staremmo zitti.