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a miramare

Vetrina imbrattata con insulti omofobi

In foto: Gli insulti sugli infissi della vetrina
Gli insulti sugli infissi della vetrina
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Mer 24 Lug 2019 14:40 ~ ultimo agg. 25 Lug 12:54
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“Sono amareggiata perché queste cose nel 2019 non dovrebbero più accadere”. Viviana Poli, 43enne riminese, titolare del negozio Vizia Shop a Miramare, non poteva credere ai suoi occhi quando questa mattina ha notato le vetrate e la serranda imbrattate da insulti omofobi. Nella notte, infatti, qualcuno armato di pennarello ha preso di mira il love shop di via Martinelli ed in particolare la vetrina dedicata al Summer Pride che si terrà a Rimini sabato. “L’ho allestita, come già in passato, con quattro manichini vestiti a tema – racconta Viviana – con indosso minigonne arcobaleno e bandierine del pride. La mia è stata una scelta più ideologica che commerciale. Mai avrei pensato che qualcuno sarebbe arrivato a tanto”. 

Le scritte omofobe (tre sugli infissi, una sulla vetrina e un’altra sulla serranda) sono state prontamente rimosse da Viviana, che dopo la denuncia pubblica avvenuta con un post su Facebook, è intenzionata ad andare fino in fondo e a denunciare l’accaduto anche ai carabinieri: “Non tanto per il danno economico, che è stato di poco conto, quanto perché spero si possa individuare il responsabile di questo gesto odioso”. La negoziante è pronta anche a fornire le immagini delle telecamere presenti nel negozio: “Questa mattina una signora che alloggia in un residence qui davanti, dopo aver letto il mio post, mi ha raccontato che ieri notte, verso l’una, ha notato un uomo di mezza età, con un cappuccio in testa e un marsupio, che per almeno mezz’ora ha fatto avanti e indietro davanti al mio negozio. Magari la telecamera che punta su una parte della vetrina può averlo ripreso”. 

Per Viviana si tratta di un pericoloso campanello d’allarme, soprattutto in vista del Summer Pride di sabato, “al quale parteciperò e di cui sono fiera sostenitrice, ho persino aderito alla richiesta fondi su Facebook . E a chi ancora chiede che bisogno ci sia di fare il Gay Pride, rispondo che il bisogno è questo, fare in modo che non si ripetano più gesti simili. Il timore, infatti, è che dalle scritte si possa passare ad atti ben più gravi. Bisogna continuare a tenere alto il livello di attenzione”. 

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