Vasto giro di spaccio a Novafeltria, patteggiamenti e condanne per gli imputati


Era il gennaio 2019 quando i carabinieri della Compagnia di Novafeltria, diretti dal sostituto procuratore Davide Ercolani, misero fine a un vasto giro di spaccio di cocaina in Alta Valmarecchia, che coinvolgeva volti noti a Novafeltria. Sette le misure cautelari in carcere e tre quelle ai domiciliari eseguite all’epoca. Questa mattina, in tribunale a Rimini, davanti al gup Vinicio Cantarini, sono stati ratificati gli ultimi patteggiamenti.
Tra le figure principali dell’inchiesta spicca il ristoratore Danilo Pavani, che ha patteggiato un anno e 10 mesi di reclusione (pena sospesa) per un unico episodio di cessione di sostanza stupefacente (25 grammi di cocaina), riqualificato in fatto lieve, nei confronti di un altro coimputato. Sono state archiviate, invece, le altre accuse di spaccio nei suoi confronti.
Sempre questa mattina ha patteggiato una pena a 3 anni e 3 mesi di reclusione anche Francesco Giannini, macellaio di Pennabilli, difeso dall’avvocato Roberto Giannini. Diverse le cessioni di stupefacente contestate al 51enne dai militari dell’Arma nel corso delle indagini.
Nel febbraio 2020 aveva patteggiato un altro degli imputati ritenuti centrali nell’inchiesta ribattezzata “Siviglia 2017”. Si tratta del barbiere Giorgio Angeli, anche lui di Novafeltria, che tramite i suoi legali aveva concordato una pena a 4 anni e 11 mesi di reclusione. Nei suoi confronti anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e la confisca di due auto, tra cui una Porsche Cayenne.
Sempre nel febbraio 2020 era stato condannato in abbreviato a 3 anni e due mesi di reclusione anche Fabio Squadrani, difeso dagli avvocati Bianca Barbieri e Lorenza Menghini, proprietario all’epoca di una sala giochi non più in attività. I suoi legali hanno presentato appello.