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Una proposta che non convince. Lombardi (PDL) su governo Vitali

di Redazione   
Tempo di lettura 12 min
Mar 28 Lug 2009 11:30 ~ ultimo agg. 13 Mag 05:03
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Egregio Presidente,

lei ha vinto le elezioni e quindi i cittadini le hanno dato l’onore e l’onere di governare questa Provincia portando avanti il programma proposto agli elettori.

La competizione elettorale è terminata e quindi non è intenzione ne mia nel nostro gruppo, proseguire in una perenne e sterile contrapposizione aprioristica e ottusa che a volte produce qualche punto in più di consenso ma spesso danneggia il Paese creando un clima di sfiducia nelle Istituzioni e di qualunquismo dilagante. Per intenderci, non faremo ciò che fa Di Pietro a livello nazionale, ma ci atterremo ad una opposizione rigorosa nei contenuti e sobria nei modi.

Ciò detto, la legge elettorale le consente di governare con un’ampia maggioranza consiliare, ma il buon senso le dovrebbe suggerire alcune riflessioni che mi permetto di sollecitare.

In primo luogo i freddi dati numerici.

Al ballottaggio hanno partecipato pochissimi elettori di questa Provincia (appena il 49% degli aventi diritto) e la sua elezione è stata decretata da 62.000 voti, pari al 25% degli elettori e al 35% dei votanti al primo turno.

Non dico questo per sminuire il suo risultato perché lo stesso sarebbe valso per me, ma semplicemente per evidenziare il fatto che, in condizioni come queste, sarebbe miope pensare di amministrare la Provincia, e quindi di incidere sulla vita de nostri cittadini, pensando di avere un personale ampio consenso che permetta di non ascoltare e valutare ciò che proviene da una opposizione che rappresenta una vasta fetta di popolazione con le sue sensibilità e le sue aspettative.

Le norme che regolano queste elezioni danno legittimamente alla sua maggioranza un peso in Consiglio (60%) superiore al risultato ottenuto sul campo (53%), e di questo almeno come suggestione, dovrà tenerne conto. Il ragionamento non può che trovare conferma poi, nel raffronto con i dati delle elezioni europee dove nella provincia di Rimini, il PDL batte il PD e la LEGA batte l’IDV.

Determinante per la sua vittoria, va poi considerato l’apparentamento finale con l’UDC che io devo ammettere avevo sottovalutato. Oggi a bocce ferme devo ritenere questo il fattore di maggior peso nella vostra vittoria in quanto partendo da una base di 6.187 elettori al primo turno e pur considerando il calo insito nel ballottaggio, ne rimanevano comunque a disposizione circa 5.000 che spostati dall’ uno all’altro candidato ne avrebbero decretato la vittoria. Dico questo non per far piacere ai colleghi dell’UDC, ma viceversa per ribadire la loro enorme responsabilità nell’aver precluso la possibilità di un cambiamento reale a questa Provincia, e per rammentarle che lei governerà anche grazie ai voti di elettori che negli ultimi 14 anni hanno dimostrato a livello nazionale ed anche in questa Provincia, di avere una sensibilità più vicina alla nostra che alla sua.

Credo quindi debba convenire con me che un problema di rappresentatività della maggioranza politica uscita da queste elezioni, ci sia e di questo se ne dovrà tenere conto, pur nel rispetto dei ruoli nel corso della legislatura.

Ma veniamo alla consistenza politica della sua maggioranza e della sua Giunta.

Si sarà certamente reso conto che sui banchi della maggioranza siede il collega Nanni già Vice Coordinatore provinciale di Forza Italia, ed in Giunta con lei si trova Vincenzo Mirra che per due legislature è stato in Consiglio Provinciale sui banchi dell’opposizione eletto nelle allora liste uniche di Forza Italia-UDC. Si ricorderà inoltre che il suo Vice presidente, il Dr. Bulletti, è stato candidato sindaco a Cattolica proposto dal centro destra contro il centro sinistra.

Non voglio con questo dire che siamo in presenza di trasformismo politico perché sarebbe troppo facile, voglio invece dire che mentre da una parte lei è già il frutto di un controverso compromesso DS-Margherita, dall’altra per vincere, ha dovuto annoverare nella sua compagine, Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani, i Verdi, un ex dirigente di Forza Italia, un ex consigliere di lungo corso del centro destra, un ex candidato sindaco del centro destra.

E siccome io penso che si possano fare anche scelte tattiche in contrasto con quelle fatte in passato, ma ritengo che ai propri principi ed ai propri valori sia più difficile abdicare, vedo tempi duri per lei quando dovrà affrontare temi come la sussidiarietà, come il ruolo regolatore della Provincia nei servizi pubblici locali, come la fecondazione assistita, come l’inizio e la fine della vita, come le coppie di fatto come i registri delle unioni gay, come la sicurezza dei cittadini, come il contrasto all’immigrazione clandestina ed all’abusivismo commerciale.

Certo non tutti questi argomenti sono immediatamente attinenti all’azione della Provincia ma ciò non toglie che in lei ci deve essere la consapevolezza di collaborare fianco a fianco con chi la pensa diversamente da lei sui valori fondamentali che ispirano l’agire umano ed il fare amministrativo.

Ovunque si volti, Presidente, non è in buona compagnia.

Inoltre, la precedente maggioranza di centrosinistra, con il contributo determinante delle Consigliere del centro destra, ha approvato un ordine del giorno che, riprendendo lo Statuto, impegnava il Presidente a tener conto nelle nomine della presenza femminile e non mi pare che lei abbia iniziato bene con la sua Giunta, ne abbia adempiuto a ciò che entrambi ci eravamo impegnati a fare in campagna elettorale cioè l’istituzione di una delega assessorile alle pari opportunità.

Avrà avuto delle buone ragioni per umiliare la sua componente femminile e per ritornare indietro su un impegno preso al convegno con le associazioni delle donne della nostra Provincia, che non hanno mancato di farglielo notare pochi giorni fa sulla stampa, ma certamente non è un buon inizio.

Così come non si può considerare un buon inizio il fatto che la sua Giunta si stata fatta più per aggiustare diatribe interne ai partiti, che non su una sua scelta fiduciaria. Avremo modo di vedere quanto questa ingerenza inciderà sui suoi propositi di scelte immediate e tempi rapidi della Amministrazione.

Vorrei ora parlare della sua proposta di governo.

Lei nella presentazione delle sue linee programmatiche relative al mandato, ha affermato testualmente: “siamo di fronte ad una legislatura che deve dare vita alla nuova Provincia di Rimini” ma le vorrei sommessamente ricordare che governavate voi anche prima, che l’ex Presidente Fabbri non appartiene al centro destra, e che molti dei Consiglieri della sua maggioranza siedevano sugli stessi banchi anche cinque anni fa.

Sono pienamente d’accordo con lei quando rivendica con orgoglio il risultato del nostro territorio nell’ottenere la Provincia di Rimini, le segnalo che le stesse motivazioni potrebbero valere per la Regione Romagna che invece è osteggiata dalla sinistra anche solo come ipotesi da sottoporre a referendum.

Anche sul tema di una “provincia essenziale” che operi in base al principio di sussidiarietà e di una “provincia pesante” per le funzioni strategiche da assumere (sono sempre sue parole) siamo d’accordo e la informo che anche il nostro programma, che lei spesso in maniera un po’ sprezzante ha definito inesistente, conteneva le medesime preoccupazioni. Anzi, io credo che noi avremmo avuto più compattezza ideale nell’applicare questi principi ma siamo pronti ad applaudire le sue doti di equilibrismo a cui dovrà attingere a piene mani.

Sul tema del risparmio dei costi inutili, lei fino ad ora ha fatto propaganda. Si è tagliato del 10% uno stipendio superiore del 40% a quanto percepiva prima come assessore comunale e non credo sia un vanto da sbandierare.

Vuole ridurre i costi di funzionamento del Consiglio e, seppure senza fanatismi qualunquistici, noi ci stiamo. Certo le recenti notizie sul suo nutrito e ricco staff ancora da integrare, ci sembrano in contraddizione con i suoi propositi.

Ma verrà il momento delle consulenze esterne, degli incarichi professionali, dei contributi alle Associazioni amiche ed autoreferenziali, della Notte Rosa, del Capodanno e della Moto GP, e li vedremo se lei sarà abile nel coniugare capacità di fare e capacità di non sprecare per accontentare le proprie clientele. Lì dovrà tagliare gli sprechi e stia tranquillo che noi l’aiuteremo.

Concordo anche quando lei dice che la “Provincia deve assumere il compito di facilitatore” verso i propri interlocutori pubblici e privati, ma le chiedo: è sicuro di aver costruito una Giunta che per esperienza personale e per impostazione culturale, le possa assicurare in tempi brevi questo risultato? Io ho già raccolto molte preoccupazioni da parte di coloro che lei vorrebbe “facilitare” e che non si sentono affatto tranquilli.

In merito alla sua elegia del PTCP, le ricordo che questo lascia irrisolto il problema delle zone incongrue e che deve dare attuazione alle sue previsioni senza che le stesse siano eluse come nel caso degli insediamenti commerciali al CAAR o peggio vanificate dal trascorrere del tempo.

Per ciò che attiene al Parco Archeologico di Verucchio le assicuro tutto il nostro sostegno per una azione combinata Provincia – Regione – Ministero attraverso la società ARCUS, perché da tempo considero questo progetto un grande prospettiva per il nostro entroterra e per la nostra offerta turistica.

Mi fa piacere che lei voglia accelerare sul “Protocollo per la sicurezza Urbana” da stipulare con il Governo, ma le ricordo che tutto si è bloccato perché a fronte di un impegno del Governo ci deve essere anche un concreto impegno economico del Comune di Rimini e della Provincia, e fino ad adesso, voi avete preferito investire in centri sociali, in corsi di arabo, in incentivi ai nomadi piuttosto che impegnarvi per la sicurezza dei cittadini.

Lei Presidente, per la sua storia personale, è il meno adatto ad offrire garanzie in tal senso, ma se ci dovessimo accorgere che una sua mutazione genetica lo ha davvero reso sensibile ai problemi della sicurezza, potrà contare sul nostro apporto quando parte della sua maggioranza le farà mancare il proprio sostegno.

Per quanto ci riguarda, infine, avendo avuto anche noi un programma sufficientemente completo e dettagliato, mi permetto ricordarle alcune strategie di fondo, perché costituiranno il punto di riferimento della nostra opposizione.

Efficienza della macchina amministrativa.

Anche nella P.A. i risultati devo essere misurabili e vanno misurato con metodi terzi che garantiscano il cittadino o gli altri Enti Pubblici sulla capacità della Provincia di dare risposte competenti in tempi compatibili con la vita reale.

Una partecipazione mirata.

Oggi nessun politico e nessuna coalizione politica può permettersi di “tirare dritto” senza coinvolgere preventivamente ed a vario titolo strati, di volta in volta interessati, della società civile.

I mille comitati della nostra Provincia non sono una patologia ma sono un sintomo di scarsa capacità di governo perché se non si è in grado di spiegare adeguatamente cosa si vuol fare e conseguentemente coinvolgere i cittadini sul progetto, è inevitabile avere poi delle resistenze.

Quindi noi suggerivamo l’istituzione di diversi strumenti di partecipazione per giungere a decisioni condivise o quanto meno note a tutti.

Una Pubblica Amministrazione trasparente.

Proponevamo un albo di tutti gli incarichi con i relativi emolumenti; proponevamo l’affidamento di consulenze ed incarichi professionali suggeriti dagli ordini professionali; proponevamo l’introduzione di un meccanismo di valutazione delle politiche della Provincia sulla scorta del progetto CAPIRE di cui la regione Emilia-Romagna è protagonista.

Turismo.

È tempo di approcciarci in modo più evoluto ed innovativo al grande mercato dei media, dei mercati turistici e della pubblica opinione in generale.

L’Agenzia di Marketing turistico, deve essere più azienda che carrozzone pubblico, in modo da dare più forza al territorio e più valore alle destinazioni. Dobbiamo avere più capacità di utilizzare i privati come partner e non come stampelle utili a superare le inefficienze del pubblico.

Dobbiamo avere più capacità previsionale nella scelta dei mercati turistici e più capacità di misurare il risultato delle politiche pubbliche, a cominciare dal portale VISIT.

Dobbiamo far partire davvero il Sistema Tursitico Locale e così ci accorgeremo anche dell’errore commesso dall’Assessore Pasi che al momento della modifica delle legge 7 ha voluto escludere, senza alcun motivo, la possibilità per gli STL di attingere a tutte le opportunità di finanziamento offerte dalla legge quadro nazionale.

Nel corso della campagna elettorale, lei mi ha più volte accusato di non avere un programma preciso. Bene, a me sembra che il suo fosse assolutamente generico e privo di personalità, ma non è questo che più mi preoccupa, ciò che mi preoccupa come politico e come cittadino è la ricetta di governo da lei proposta in campagna elettorale ed oggi ribadita nelle sue linee programmatiche per il mandato.

L’impostazione che del resto le ho sentito esprimere ad ogni confronto con le associazioni in campagna elettorale, è la seguente.

“Nel dopoguerra la sinistra comunista, a cui fra l’altro neppure i DS si rifanno più, ha garantito la ripresa economica e lo sviluppo seppur disordinato del nostro territorio. Ora avete ragione negli ultimi dieci anni abbiamo sbagliato molto e quel poco di buono che abbiamo fatto lo abbiamo fatto con talmente tanto ritardo da renderlo quasi inutile; è vero, la Giunta Melucci-Ravalioli di cui io sono parte integrante, si è dimostrata campione di inefficienza costituendo un freno per la società civile, ma siccome io sono BELLO VITALE, fidatevi di me che seppure con una coalizione più sconclusionata di quella del Comune di Rimini, saprò risolvere i vostri problemi”.

Alcuni cittadini della nostra Provincia, le hanno creduto ancora una volta e l’hanno votata, molti elettori distratti rispetto ad una competizione poco sentita, non sono tornati a votare e le consentono di provare a governare questa Provincia.

A lei l’onere di governare sapendo che sono finiti i bonus della fiducia popolare; a noi il compito di rendere ancora più evidente, nel corso di questo mandato, l’inadeguatezza della vostra proposta di governo sia dal punto di vista delle alleanze che da quello delle idee.

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