Indietro
menu
60enne morì al bufalini

Ucciso mentre cercava di sedare una lite, l’aggressore verso il processo

In foto: repertorio
repertorio
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Mar 23 Gen 2024 17:26 ~ ultimo agg. 7 Giu 06:58
Tempo di lettura 2 min

Si era messo in mezzo per cercare di sedare una lite tra connazionali al Parco Murri scaturita dal presunto furto di un cellulare. Nel tentativo di fare da paciere era stato colpito come una furia da un senegalese di 25 anni più giovane, che gli aveva sferrato ripetuti calci all’addome. Un’aggressione così violenta da provocarli un grave trauma addominale, che lo aveva costretto nel reparto di Rianimazione del Bufalini di Cesena. Ndiaye Babacar, senegalese di 60 anni, morirà in ospedale poco meno di tre settimane dopo il suo ricovero, l’11 agosto 2023.

Il suo assassino, Alioune Badara Mbaye, connazionale di 35 anni, arrestato il giorno dell’aggressione (il 23 luglio 2023) dai poliziotti delle Volanti, presto verrà giudicato in Corte d’Assise. Il suo difensore, l’avvocato Massimiliano Orrù, ha chiesto di poter accedere al rito abbreviato, ma il gup del tribunale di Rimini, chiamato ad esprimersi, dichiarerà l’inammissibilità del rito essendo stata contestata al senegalese l’aggravante dell’aver agito per futili motivi. Il pubblico ministero Davide Ercolani, che ha coordinato le indagini della Squadra Mobile di Rimini, contesta a Mbaye – attualmente detenuto nel carcere dei Casetti – l’ulteriore aggravante dell’aver approfittato della situazione di minorata difesa in cui versava la vittima, che aveva difficoltà di deambulazione e fragilità fisica. L’assassino, quella mattina, prima di scagliarsi contro Babacar, aveva ferito alla testa, all’addome e alla coscia altri due connazionali di 27 e 35 anni con una bottiglia di vetro rotta. A suo dire, erano stati loro a rubare dal suo zaino il cellulare e pochi euro.

La strategia difensiva adottata dal difensore di Mbaye è chiara: cercare nel corso del processo in Corte d’Assise di far cadere l’aggravante dei futili motivi, così da poter ottenere lo sconto di un terzo della pena previsto dall’abbreviato.

Altre notizie