Turismo, così non va. Le proposte di Conflavoro Rimini


Non bastano promozione o investimenti pubblici per rilanciare un sistema turistico che avrebbe bisogno di una profonda ristrutturazione. L’analisi arriva da Corrado Della Vista, albergatore e presidente di Conflavoro PMI Rimini che evidenzia le debolezze della stagione 2025 con un turismo italiano ridotto all’essenziale e concentrato nei soli fine settimana e quello straniero in crescita, ma ancora insufficiente a compensare il calo complessivo di presenze e fatturati.
A causare l’attuale situazione, secondo Conflavoro, sono una serie di problemi che si acuiscono di anno in anno senza trovare risposte. “Normative urbanistiche ferme da oltre vent’anni che impediscono ogni possibilità di riconversione e riqualificazione di strutture ormai superate” spiega Della Vista ma anche “la presenza di immobili abbandonati e in stato di degrado scoraggia anche chi vorrebbe investire”. Ci sono poi “i rincari generalizzati – energia, manodopera, servizi, forniture – che mettono in crisi la sostenibilità delle imprese, soprattutto nei periodi di bassa stagione.” Il presidente di Conflavoro cita poi anche la sicurezza urbana che “è diventata un fattore determinante e, in molti casi, rappresenta una delle principali criticità che influenzano le scelte dei turisti” e i collegamenti ferroviari e autostradali giudicati inadeguati anche da aree vicine come Lombardia o Emilia.
Della Vista, pur rimarcando gli importanti progetti pubblici in corso (come quelli sui lungomari), denuncia l’assenza di “una visione integrata che affronti anche il tema dei parcheggi, della mobilità e dell’accessibilità”. “Il pubblico sta facendo la sua parte, ma da solo non basta” spiega -”. Se non si rimuovono i vincoli normativi, se non si garantisce la redditività necessaria, il privato non investe”.
Conflavoro ritiene strategico l’aeroporto di Rimini e chiede un “piano concreto per attrarre nuove rotte e aumentare i flussi”.
Quali sono quindi le proposte? Della Vista auspica “un piano straordinario di riqualificazione turistica regionale, che coinvolga anche le aree meno centrali e non si limiti alla sola promozione” e “lo snellimento delle normative urbanistiche, con la possibilità di trasformare e ammodernare le strutture obsolete”. Serve poi “un sistema di incentivi mirati per gli operatori turistici che investono in qualità, sicurezza e sostenibilità” e “una cabina di regia pubblico-privata permanente per una pianificazione turistica coordinata, pragmatica e orientata ai risultati”.
Conflavoro Rimini chiede poi “che a parlare di turismo non siano solo gli osservatori esterni, ma soprattutto gli operatori che ogni giorno, tra mille difficoltà, tengono aperte le strutture, assumono personale, rischiano e si impegnano per garantire accoglienza e qualità. È tempo di ascoltarli, di intervenire sulle vere cause del rallentamento del settore e di costruire, insieme, un modello di turismo più moderno, accessibile e competitivo” conclude.