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560 piante a dimora

Sui colli di Riccione un nuovo bosco per compensare lo smog della terza corsia

In foto: l’area del progetto
l’area del progetto
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mar 14 Feb 2023 11:08 ~ ultimo agg. 11:34
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Un nuovo polmone verde sulla collina di Riccione: sorgerà nell’ex area Palazzetti che costeggia viale Trebaci a fianco del Parco delle Rose grazie a un progetto di riforestazione necessario a compensare l’impatto ambientale prodotto dall’incremento di traffico generato dalla realizzazione della terza corsia dell’autostrada A14.

Per conto del Comune di Riccione sarà Geat a realizzare l’opera – che avrà un costo massimo previsto di circa 50mila euro – attraverso un finanziamento di ministero dell’Ambiente, Società autostrade e Regione Emilia Romagna. Il progetto ha una durata complessiva di 12 anni, al termine del quale Riccione, spiega l’assessore all’Ambiente Christian Andruccioli, “avrà un nuovo polmone verde: un patrimonio importante del quale potranno beneficiare soprattutto le nuove generazioni”.

Saranno piantate le essenze arboree autoctone consigliate dalla Regione Emilia Romagna. Complessivamente verranno messe a dimora oltre 560 piante tra querce, aceri campestri, frassini, pioppi bianchi e ligustri. Le essenze arboree arriveranno sulla collina dopo avere raggiunto un’altezza tra il metro e il metro e mezzo. Spiega il presidente di Geat Fabio Galli: “Saranno piantate a poca distanza l’una dall’altra proprio per creare una sorta di foresta, al fine di migliorare i benefici che potranno garantire all’ambiente”. Le prime operazioni riguarderanno la bonifica dell’area con gli sfalci delle erbacce e la lavorazione del terreno.

Il personale di Geat nei primi anni si dovrà occupare della cura delle piante, compresa l’innaffiatura e il taglio dell’erba tra una piante e l’altra. Poi, dopo dodici anni di presa in carico da parte dell’uomo, il nuovo bosco avrà raggiunto un livello di maturazione tale da risultare autonomo. “Questo intervento è un primo tassello della riforestazione del nostro territorio – aggiunge Andruccioli – necessario per l’assorbimento di carbonio in linea con gli obiettivi del piano nazionale di riduzione del gas serra in adempimento al protocollo di Kyoto”.

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