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Spera nell’indulto Ivan Liggi, il poliziotto che uccise giovane nel ’97

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Sab 30 Set 2006 19:41 ~ ultimo agg. 11 Mag 20:01
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L’ex poliziotto cesenate, condannato per omicidio, potrà usufruire del “lavoro esterno” che può essere concesso a chi ha scontato più di un terzo della pena.

È in attesa Ivan Liggi, l’ex poliziotto cesenate condannato per un omicidio avvenuto a Rimini e in carcere dal 24 febbraio 2004. E’ in attesa dell’ultimo via libero necessario per poter beneficiare dell’indulto e che deve arrivare, si pensa a giorni, dalla direttrice del carcere di Forlì, Rosalba Casella, dove sta scontando la pena. La Corte d’assise d’appello di Bologna ha già dato l’ok formale alla richiesta avanzata da Liggi, l’ex poliziotto condannato con sentenza definitiva a 9 anni e 6 mesi di carcere per omicidio volontario. Nel febbraio 1997 al termine di un inseguimento a Rimini Liggi sparò e uccise un giovane di Riccione, Giovanni Pascale. Il giovane ex poliziotto ha sempre dichiarato che il colpo che ha ucciso Pascale è partito fortuitamente.Per il 34enne cesenate non si tratta di libertà piena ma del permesso di uscire ogni mattina alle 9 e fare ritorno in carcere alle 19 con l’obbligo dunque di tornare a dormire in cella. Il lavoro per Liggi arriva da un amico che nel centro di Cesena vende e ripara motociclette. L’amico è Riccardo Belletti, suo compagno di scuola alle elementari, medie e superiori. Dietro la vicenda di Liggi, unico poliziotto italiano in carcere, con sentenza definitiva per fatti commessi in servizio, si sono mosse tante persone con un vero e proprio movimento di sostegno. Circa due anni fa è partita anche la richiesta della grazia sottoscritta da 20mila persone. Tra i sostenitori diversi consigli comunali e la stessa Regione, ma anche la sorella della vittima, Evelise Pascale. Richiesta ancora senza risposta.

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