Sicurezza. Magrini: in provincia persi il 55% dei rinforzi in due anni


ANCI e i Comuni italiani sono in pressing sul Ministro dell'Interno Piantedosi sul tema della gestione della sicurezza, tre competenze nazionali e locali e recole che rendono difficili il contrasto alla microcriminalità. A spiegarlo è l'assessore riminese Juri Magrini: "ANCI, in virtù della sana collaborazione istituzionale che dovrebbe (l'uso del condizionale non è casuale) caratterizzare la soluzione a un problema che è di tutti e non solo di una parte politica, ha proposto ieri al titolare del Viminale un protocollo d'intesa per superare alcune distorsioni delle legge Cartabia che stanno rendendo difficile nelle città il contrasto ad alcuni reati.
Un esempio: con la Cartabia per arrestare un borseggiatore ci vuole obbligatoriamente la querela della vittima. Senza la denuncia le forze dell'ordine non possono intervenire, neanche in presenza di testimoni. "Il borseggio - spiega Magrini - è un reato specialmente frequentato nelle città e località ad alti flussi turistici ma proprio i turisti, se vittime della cosa, hanno ovviamente poca predisposizione a sottoporsi all'iter burocratico della denuncia. Questo provoca una sostanziale impunità per i malviventi specializzati in furti con destrezza o in furti d'auto. L'idea dunque di chi amministra le città italiane sarebbe quella di proporre una modifica bipartisan alla legge Cartabia per tornare alla denuncia d'ufficio". Il Ministro Piantedosi ha garantito la massima collaborazione ad Anci e ai Comuni e questo è positivo.
L'assessore, però, rilancia: "sullo sfondo resta in attesa della risposta una domanda: a quando le riforme strutturali che consegnino davvero alle forze dell'ordine ampliamenti d'organico e dotazioni tecnologiche, in modo da garantire maggiore efficacia d'intervento su tutti i territori del Paese". E ritorna anche sui temi dei rinforzi in calo negli ultimi anni: "Sappiamo bene, ad esempio, che dal 2023 al 2025 la provincia di Rimini ha subito un 'taglio' del 55 per cento dei rinforzi estivi di Polizia, passati dai 330 di due anni fa ai 213 di quest'anno. Della dotazione permanente degli organici ormai non se ne parla neanche più, sogno di una notte di mezza estate. I Comuni sono sempre disposti alla collaborazione tra Istituzioni ma questa collaborazione deve essere bilaterale. Come Comune di Rimini continueremo a essere parte attiva dei Cosp, a incrementare i sistemi di sorveglianza e, se fosse possibile, anche a sinergizzare con Prefettura e Questura servizi innovativi per il controllo del territorio, specie nelle ore notturne. Noi ci siamo, vediamo se Roma risponde"