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una giungla spietata

Si può morire di recensioni? La riflessione dell’imprenditore Lanzetti

In foto: Giuliano Lanzetti
Giuliano Lanzetti
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mar 16 Gen 2024 10:26
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È di poche ore fa la notizia della morte di Giovanna Pedretti titolare della pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano, letteralmente vittima di una recensione negativa omofoba, alla quale aveva prontamente risposto. Alcuni avevano avanzato l’ipotesi che si trattasse di una recensione fake, altri non ne mettono in dubbio l’autenticità, ma questo non esenta da una riflessione sulle recensioni online e la ristorazione.

A prendere la parola Giuliano Lanzetti, titolare del Bounty di Rimini e CEO di Pienissimo, azienda di formazione marketing per ristoratori.

“Sembra che la maggior parte delle persone non si accorga che dietro alle recensioni, ai social e alle classifiche online ci sono delle persone vere – dichiara Lanzetti – che si impegnano a portare avanti la ristorazione, ci sono delle famiglie che lavorano per cercare non solo di sfamarsi, ma di regalare un’esperienza e delle emozioni a chi non sembra né apprezzarle, né meritarle.”

“Il mondo delle recensioni online è una giungla spietata dove dietro a un nickname si nascondono veri e propri terroristi che non si fanno scrupoli a demolire in poche righe non solo il sogno imprenditoriale di qualche ristoratore ma intere famiglie.

Questa triste vicenda, la morte di una collega, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso: in ambito di recensioni e portali di recensioni è necessario regolamentare in maniera seria.

Non basta che si dibatta solo sul fatto che le recensioni siano genuine o meno, bisognerebbe indagare ciò che c’è scritto e tutelare una categoria, la nostra, che troppo spesso è stata abbandonata dalle autorità e dal Governo.

Bisognerebbe, inoltre, regolamentare le recensioni online in modo tale da tutelare anche il ristoratore, rendendo sempre individuabile e rintracciabile il recensore.

Non è possibile che queste persone possano rimanere nascoste e non rispondere delle loro azioni.

La verità invece è che a seguito di una recensione fittizia che difficilmente viene rimossa solo dopo un lunga trafila burocratica, l’autore non riceve alcuna sanzione anzi rimane a “piede libero” pronto a colpire di nuovo. Unendomi al lutto della famiglia per questa collega vorrei solo chiedere: quanto ancora dovrà andare avanti questa storia?”

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