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Si è spento Sergio Marchionne. Il ricordo del Meeting

In foto: Marchionne al Meeting
Marchionne al Meeting
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mer 25 Lug 2018 11:56 ~ ultimo agg. 15:22
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Sergio Marchionne si è spento all’ospedale universitario di Zurigo nel quale era era ricoverato da diverse settimane dopo un intervento a cui era stato sottoposto il 27 giugno. Aveva 66 anni, era stato amministratore delegato di Fiat e Chrysler.

Nel 2014 fu Marchionne a chiudere la 35esima edizione del Meeting in fiera a Rimini, chiamato ad intervenire all’incontro “Globalizzazione e competitività”.

Marchionne era stato ospite del Meeting anche nel 2010 per un intervento dal titolo “Saper scegliere la strada”. In quel caso ad attenderlo c’era anche un gruppo di manifestanti di movimenti di sinistra per contestare le politiche sindacali della Fiat.

L’intervista del 30 agosto 2014:

[fvplayer src=”https://www.youtube.com/watch?v=8Bky3nMKwmc” splash=”https://i.ytimg.com/vi/8Bky3nMKwmc/maxresdefault.jpg” caption=”Icaro Tv. Marchionne al Meeting: Italia da ricostruire”]

L’incontro “Globalizzazione e competitività”

 

Il ricordo del Meeting:

Noi lo vogliamo ricordare con alcune frasi dei suoi interventi al Meeting. Perché Marchionne era molto incuriosito dal Meeting, lo hanno ricordato più volte anche i media in questi giorni. Con lui si stabilì subito un grande feeling grazie al suo stile molto efficace e diretto. E per due volte, nel 2010 e nel 2014, tenne interventi che lasciarono il segno.
«Le strade comode e rassicuranti non portano da nessuna parte e di sicuro non aiutano a crescere», disse nel 2010 all’incontro “Saper scegliere la strada”, «fanno solo perdere il senso del viaggio. La libertà di cui parlo è prima di tutto una libertà mentale, una condizione che raggiunge chi decide di confrontarsi con il mondo e di sposare l’etica del cambiamento».

Un’oratoria molto semplice, diretta, a volte brusca. Ma che conquistò il pubblico. «Parlare ai giovani è una delle cose più difficili da fare. Lo è perché voi non amate le conferenze e i congressi che riempiono di parole giornate intere senza dire assolutamente nulla», diceva sempre nello stesso intervento. «A costo di passare per rude, quello che ho sempre cercato di fare è parlare in modo chiaro e diretto, senza la presunzione di avere la verità in tasca, ma con la convinzione che l’onestà intellettuale sia il modo migliore per dare il proprio contributo e per compiere insieme qualche passo avanti. Ed è esattamente questo che vorrei fare anche oggi».

Nel 2014 fu invece relatore all’incontro “Globalizzazione e competitività” e anche in quell’occasione stimolò il pubblico del Meeting: «Non lasciate che sia qualcun altro a definire la vostra strada, costruitevi un percorso, seguitelo, accettate la sfida dell’ignoto e rischiate». Un discorso schietto, da amico. Perché «qui al Meeting – diceva – ho visto qualcosa di nuovo».

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