Santarcangelo Festival. La Giunta regionale contro i tagli, impegno per risorse


“Santarcangelo Festival e altre realtà culturali emiliano-romagnole sono state penalizzate dalla Commissione ministeriale nell’assegnazione dei punteggi ai fini dell’assegnazione di contributi: la Regione spieghi come intende attivarsi nei confronti del ministero della Cultura, affinché venga motivato nel merito il punteggio assegnato all’associazione culturale Santarcangelo dei Teatri, così come alle altre realtà culturali emiliano-romagnole, relativamente al triennio 2025-2027 e all’annualità 2025”. Lo chiede Alice Parma (Partito democratico) con un’interrogazione a risposta immediata in Aula sottoscritta anche da Paolo Calvano, Elena Carletti, Emma Petitti.
“Nel decreto che riporta la valutazione della qualità artistica ai fini dell’assegnazione dei contributi, pubblicato il 27 giugno, sono stati rilevati numerosi tagli a danno di importanti festival teatrali, alcuni dei quali fra i più longevi e conosciuti in Emilia-Romagna”, ha precisato Parma per poi aggiungere: “Fra i Festival multidisciplinari desta particolare sconcerto il dimezzamento del punteggio del Festival di Santarcangelo dei Teatri, attivo a Santarcangelo di Romagna da oltre 55 anni; secondo la valutazione della Commissione ministeriale il punteggio utile per l’assegnazione del contributo passerebbe, da oltre 28 punti a soli 14, determinando un declassamento rilevante e una riduzione sostanziale del contributo economico ministeriale alla rassegna”.
“Avallare una valutazione come quella maturata dal ministero della Cultura -ha sottolineato la consigliera- che dovrebbe attestarsi su criteri obiettivi e al di fuori dei posizionamenti politici, non è solo un atto di esclusione amministrativa e una penalizzazione economica e di sviluppo dei territori che sono culla di queste rassegne, ma è un attacco alla libertà culturale degli artisti e dei territori. Questi provvedimenti mettono in luce una preoccupante prevaricazione istituzionale da parte del ministero della Cultura che in tutta evidenza intende sottrarre autonomia e sottoporre al controllo politico la cultura in Emilia-Romagna e in questo Paese. Questo rende di fondamentale importanza comprendere cosa sia accaduto da un anno all'altro e quale nuova visione artistico-culturale o quale ragione politica abbiano prevalso nella revisione degli orientamenti della Commissione ministeriale, la cui decisione risulta irricevibile nel merito e nel metodo”.
Ha risposto l’assessora alla Cultura Gessica Allegni: “Questa situazione rappresenta un attacco al pluralismo e alla trasparenza. Il dimezzamento dei punteggi a Santarcangelo dei teatri e altre realtà culturali dei nostri territori sono parte di una strategia più ampia per colpire la cultura emiliano-romagnola e nazionale. Sostituire i criteri di assegnazione con logiche commerciali basate su biglietti venduti e ricavi è un approccio che svilisce la cultura. Con un comunicato congiunto con altre Regioni sensibili a questi temi, uscito il 4 luglio, abbiamo denunciato il cambio di paradigma e abbiamo chiesto la ricostituzione delle Commissioni teatro e multidisciplinare con un maggiore bilanciamento delle competenze e la presenza di professionisti esperti in materia e non prestati da altre commissioni, come avviene ora. Rivendichiamo che le istanze di riesame del decreto siano trasparenti e chiediamo un tavolo di confronto per ridefinire il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo. Come Regione la nostra risposta concreta è stata l’incremento dei fondi per cultura e spettacoli dal vivo, 40 milioni di euro per il triennio 2025-2027, e ci impegniamo a cercare ulteriori risorse per ovviare ai tagli ministeriali. Chiediamo infine che il ministero torni a dialogare con le istituzioni del territorio per non penalizzare chi ha difeso la cultura che deve rimanere libera, plurale e accessibile a tutti”.
Alice Parma si è detta soddisfatta: “Dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione per la libertà della cultura”.