Indietro
menu
dopo i fatti di Peschiera

Sadegholvaad. Su raid di malintenzionati in trasferta servono strategie condivise

In foto: Jamil Sadegholvaad, presidente della Provincia di Rimini
Jamil Sadegholvaad, presidente della Provincia di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Lun 6 Giu 2022 13:31 ~ ultimo agg. 6 Giu 07:08
Tempo di lettura 3 min

Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad interviene a margine dei recenti fatti di cronaca di Peschiera del Garda, dove ci sono state risse e molestie ad opera di malintenzionati in trasferta, per una riflessione più ampia su un fenomeno che, pur avendo avuto i fatti più eclatanti a Riccione, interessa tutta la Riviera. Un fenomeno complesso perché privo di regia unica, spiega Sadegholvaad, ma con modalità ricorrenti sulle quali si può intervenire. L’importante è che lo si faccia con strategie condivise ai diversi livelli. Anche perché, chiosa il sindaco, “ha davvero poco senso dividersi politicamente su u2n tema così importante per i cittadini e le imprese”.


“I fatti accaduti in alcune località turistiche del Veneto, epicentro Peschiera del Garda, durante il ponte del 2 giugno meritano una riflessione più ampia dei confini amministrativi perché rappresentano plasticamente l’ampiezza del fenomeno. Le modalità di occupazione del territorio, sorta di blitz ‘in trasferta’ organizzati e promossi dal tam tam social, sono più o meno le stesse di quelle che, dal 2021, hanno preso di mira la riviera romagnola, con punte mediaticamente più rilevanti a Riccione. Credo che non esista una ‘centrale unica di comando’ per queste forme di vandalismo ‘senza causa’; sono spontanee, concentrate soprattutto nei fine settimana, non escludo ormai considerati ‘alla moda’ e dunque ad alto potenziale di emulazione. Ma il fatto che pare non abbiano una regia comune come altri fenomeni inerenti l’ordine pubblico ne rende paradossalmente più complesso il contrasto.

Hanno però alcuni elementi ricorrenti sui quali, a mio avviso, si può e si deve disegnare una strategia omogenea tra tutte le forze di polizia che operano in estate nei grandi luoghi della vacanza italiana. La ‘chiamata alle armi’ attraverso i social è sicuramente uno di questi elementi, così come il domicilio dei partecipanti a questi raid che solitamente risiede nel hinterland metropolitano o, come si è registrato per i fatti accaduti lungo la riviera romagnola, in alcune città dell’Emilia. Quindi la frequenza, concentrata nei fine settimana, gli spostamenti, in maniera quasi esclusiva lungo linee ferroviarie, e l’età, a cavallo tra adolescenza e età adulta. Il contrasto, che non può essere solo locale ma quantomeno infraregionale, va fondato su questi dati, oltre ad analisi sociologiche che devono essere più e meglio approfondite rispetto alla sterile e scontata polemica politica.

Ci sono diversi livelli che devono cooperare. Quello locale: nelle scorse settimane, in sede di Cosp, si sono stabilite le linee operative di intervento. Poi quello nazionale, che deve essere approcciato e coordinato dal Ministero dell’Interno. Quindi occorre la collaborazione delle Ferrovie Italiane. Tutto questo per significare che a questi accadimenti bisogna accostarsi con strategie organizzative coordinate. La sicurezza è qualità di vita ed ha davvero poco senso dividersi politicamente su un tema così importante per i cittadini e le imprese.

Altre notizie