Sabato a Castel Sismondo una serata in ricordo di Solženicyn


La serata speciale, organizzata da Pilgrim Comunicazione in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini all’interno della manifestazione “Estate al Castello” sarà condotta da Davide Brullo, giornalista e scrittore, mentre le letture saranno affidate ad Alberto Guiducci, attore per i Korekanè. Nella corte di Castel Sismondo sarà allestito anche un piccolo bookshop dove sarà possibile acquistare alcuni libri di Solženicyn, ma anche di altri autori russi.
La serata inizierà con la lettura delle Anime Morte di Gogol’ e proseguirà con le Memorie della casa dei morti di Dostoevskij, ascendenti letterari e maestri di Solženicyn. Poi, spazio all’autore di Padiglione Cancro con letture di brani tratti da Agosto 1914, Una giornata di Ivan Denisovic, Arcipelago Gulag. In chiusura, verrà anche aperta una ‘finestra’ sul rapporto tra Solženicyn e Varlam Salamov, l’altro geniale cantore dei Gulag.
Ingresso gratuito.
Biografia di Aleksandr Isaevic Solženicyn
Nacque a Kislovodsk nel 1918. Si laureò in matematica all’università di Rostov sul Don. Combattè nella seconda guerra mondiale raggiungendo il grado di capitano d’artiglieria. Nel 1945, per una allusione a Stalin contenuta in una sua lettera fu arrestato e condannato a otto anni di lager. Allo scadere della pena fu recluso per altri tre anni. Rilasciato nel 1956, fu riabilitato e autorizzato a stabilirsi a Rjazan’, dove insegnò matematica e cominciò a scrivere. Leader carismatico del dissenso intellettuale sovietico, Solženicyn si distinse presto dalle posizioni di semplice denuncia delle illegalità staliniane per giungere a una aperta contrapposizione ideologica al regime sovietico. Nel 1970 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura. Emarginato in patria, oggetto di mitizzazione messianica presso gli oppositori di regime, caso politico usato propagandisticamente in occidente, fu espulso dall’URSS nel 1974. Si stabilì prima a Zurigo, poi in USA, continuando la sua opera di violenta requisitoria contro i metodi staliniani e i segni di involuzione censoria dell’URSS. Nel 1993 è potuto tornare in Russia.
Bibliografia di Aleksandr Isaevic Solženicyn
La pubblicazione nel 1962 del suo romanzo breve Una giornata di Ivan Denisovic sulla rivista «Novyj Mir», costituì un evento politico oltre che letterario della massima importanza in quegli anni. Per la prima volta nella letteratura sovietica, si parlava esplicitamente della realtà dei campi di concentramento stalinisti. Nei successivi romanzi Padiglione Cancro (1967), e Il primo cerchio (1969), la testimonianza di Solženicyn a carico del terrore stalinista si fa più esplicita e drammatica.
Con Agosto 1914 (1971) l’autore ha rivolto la sua attenzione soprattutto agli avvenimenti militari che all’inizio del primo conflitto mondiale preannunciano il disfacimento dell’esercito russo-zarista. Nel 1984 è comparso Novembre 1916, una specie di enciclopedia della vita russa alla vigilia della rivoluzione cui è seguito Marzo 1917. All’estero fu pubblicato nel 1973-1978 in tre volumi Arcipelago Gulag, colossale raccolta di dati sulle deportazioni e i lager dell’epoca staliniana.
-Una giornata di Ivan Denisovic (1962)
-Divisione cancro (1967)
-Il primo cerchio (1969)
-Agosto 1914 (1971)
-Arcipelago Gulag (1973-1978)
-La quercia e il vitello (1975)
-Lenin a Zurigo (1976)
-Discorsi americani (1976)
-Novembre 1916 (1984)
-Marzo 1917