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Ripascimento spiagge: oggi si è fatto il punto sulla situazione

di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Ven 9 Mag 2003 17:07
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E’ questo uno dei tanti dati emersi dalla campagna di monitoraggio, coordinata dalla sezione di Ingegneria ambientale di Arpa, per verificare
le conseguenze sull’ambiente marino del ripascimento realizzato tra il febbraio e il maggio 2002 in nove località della costa romagnola.
Si tratta di una campagna a 360 gradi che prevede controlli ripetuti nel tempo. Dopo i tre monitoraggi realizzati durante il ripascimento, ne sono stati compiuti altri due a fine lavori, nei mesi di giugno e dicembre 2002, mentre il prossimo è previsto per giugno. A questo ne seguiranno altri due a giugno
2004 e 2005.
I dati sono stati presentati a Riccione nel corso di un convegno organizzato dalla Regione Emilia-Romagna, che è servito per fare il punto sul ripascimento con sabbie sottomarine, una tecnica già usata anche a Venezia, Ostia, Cagliari e Ischia, che presenta, rispetto ad altre, indubbi
vantaggi sul fronte ambientale.
Per l’assessore regionale alla Difesa del suolo e della
costa Marioluigi Bruschini “la difesa della costa è una priorità per questa Regione sulla quale occorre intervenire con azioni straordinarie, ma anche con una manutenzione ordinaria perché l’erosione costiera è un problema strutturale, con il quale occorre imparare a convivere. Non esistono soluzioni miracolose ma una gamma di tecniche da valutare caso per caso.
Il ripascimento è uno strumento che ha dato buoni risultati e che è visto con crescente interesse anche da altre Regioni”.
Commentando il monitoraggio in corso, l’assessore regionale all’Ambiente Guido Tampieri ha parlato di “risultati confortanti che confermano che stiamo andando nella direzione giusta. Certo si tratta di tecniche nuove e dunque perfettibili.
Le indicazioni degli operatori economici possono aiutarci a migliorare ulteriormente”.
La verifica sulle condizioni di pescosità dell’area, in cui
è stata prelevata la sabbia, è stata compiuta nel mese di aprile con una nave dell’Icram, l’Istituto centrale del Ministero dell’Ambiente per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare.
D’altra parte, altre rilevazioni dimostrano che tutta la zona di prelievo (un rettangolo di 500 metri per 2 km di lato) si sta rapidamente ripopolando. I controlli compiuti dal Dipartimento di biologia animale dell’Università di Modena dimostrano che, già a dicembre 2002, era in atto una rapida
ricolonizzazione di tutti i piccoli animali che sono alla base della catena alimentare marina. Una tendenza che dovrebbe risultare esaltata nel prossimo controllo previsto per giugno.
Arpa si è anche preoccupata di verificare il rispetto dei
limiti territoriali di prelievo da parte della draga che ha compiuto i lavori. Tale controllo è stato realizzato attraverso un rilievo batimetrico con ‘multibeam’ e ‘side-scan-sonar’. Con le stesse tecnologie sono stati controllati gli avvallamenti
provocati al momento del prelievo sul fondale marino. Ebbene già a dicembre – dunque a soli 6 mesi di distanza dall’intervento – le ‘buche’ di circa un metro di profondità si erano notevolmente ridotte, grazie alla naturale attività delle correnti marine presenti in profondità.
La campagna di monitoraggio ha preso in esame anche le
condizioni della spiaggia che è stata ricostituita e per questo è stato anche compiuto un volo a bassa quota il 15 gennaio scorso. In tre delle nove località – Gatteo, Savignano e San Mauro – c’è stata una sostanziale stabilità dei volumi di sabbia, rispetto a quelli misurati subito dopo la fine del
ripascimento.
Nelle altre zone si sono registrate perdite fino al 30-40% del volume riversato. Il progetto metteva in conto tale perdita stimandola in un 20-25% nel primo anno successivo al ripascimento. E’ infatti fisiologica una riduzione in questo periodo, a causa della naturale attività del moto ondoso, che ridistribuisce il materiale, seguendo la naturale linea di riva.
L’autunno-inverno scorso è stato particolarmente nefasto dal punto di vista meteorologico: in circa un mese, tra novembre e dicembre 2002, si sono succedute ben 9 mareggiate tutte accompagnate da fenomeni di acqua alta superiore a un metro. A
Riccione, in particolare, la località in cui era stato
ricostituito il tratto più ampio di spiaggia, si è verificata una regressione di circa il 50% nel primo chilometro a sud, mentre non si sono verificate riduzioni significative nel tratto a nord.

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