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Riccione, ordinanza straordinaria per proteggere il nido di tartaruga marina

In foto: Fondazione Cetacea
Fondazione Cetacea
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Gio 26 Giu 2025 11:21 ~ ultimo agg. 11:26
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Il Comune di Riccione ha emesso un’ordinanza urgente per tutelare il nido di tartaruga marina della specie Caretta caretta sulla spiaggia libera del Marano, tra gli stabilimenti balneari n. 132 e n. 134. L’ordinanza si è resa necessaria a seguito di un evento di portata eccezionale: nella notte tra il 23 e il 24 giugno, intorno all’una, una tartaruga marina adulta – stimata sui vent’anniè salita sulla spiaggia libera di Riccione, a fianco dello stabilimento 133, e ha deposto circa cento uova dopo aver percorso oltre venti metri sulla sabbia. Si tratta della prima nidificazione accertata di una Caretta caretta su tutto il litorale della provincia di Rimini, un fatto straordinario dal punto di vista ambientale e naturalistico.

L’area è stata immediatamente perimetrata per proteggerla da disturbi esterni. Sono state installate una protezione intorno al nido, una rete da cantiere su basamenti opportunamente segnalata per contenere e delimitare lo spazio sensibile e un gazebo per garantire un presidio permanente da parte dei volontari di Fondazione Cetacea di Riccione. Il provvedimento impone una serie di divieti e limitazioni in un’area circoscritta dell’arenile, tra gli stabilimenti 132 e 134, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza delle uova e consentire alla futura schiusa di avvenire in condizioni ottimali, oltre a garantire lo svolgimento di sorveglianza del sito da parte dei volontari.

Cosa prevede l’ordinanza

L’ordinanza, in vigore fino alla schiusa delle uova che avverrà tra 45 e 50 giorni, quindi tra Ferragosto e la fine di agosto, prevede il divieto di posizionare ombrelloni, sdraio o attrezzature da spiaggia all’interno della zona protetta, così come è vietata qualsiasi attività sportiva o ludica che possa arrecare danni al nido. La zona intorno al nido è stata recintata e segnalata in modo ben visibile, e chi frequenta la spiaggia è invitato a osservare alcune regole fondamentali. È vietato piantare ombrelloni o sistemare sdraio, sedie, teli e mezzi nautici nell’area protetta. Anche il solo deposito temporaneo di questi oggetti non è consentito per evitare qualunque interferenza con il nido.

Inoltre, per un raggio di circa cinque metri attorno alla recinzione, non si potranno organizzare giochi e attività ludico-sportive. Vietati anche gli animali lasciati liberi: cani e altri animali domestici potranno accedere solo se al guinzaglio e sotto stretto controllo. Le uniche eccezioni sono previste per i cani guida per non vedenti, i cani salvavita e quelli da salvataggio, purché non vengano lasciati liberi di muoversi. Sempre nella stessa fascia di rispetto, non sarà consentito il transito o la sosta di veicoli non a motore e mezzi a motore, ad eccezione dei veicoli di emergenza o soccorso. L’ordinanza vieta anche l’organizzazione di eventi, tornei, spettacoli pirotecnici o qualsiasi manifestazione rumorosa che possa disturbare la tranquillità del sito o causare vibrazioni nel suolo, fattori che potrebbero compromettere la stabilità del nido o disorientare i piccoli alla nascita. Non potranno inoltre essere posizionate strutture come boe, piattaforme, tubazioni o impianti elettrici, se non strettamente legati alla tutela del nido.

Per quanto riguarda la pulizia della spiaggia, sarà possibile intervenire solo manualmente e con particolare attenzione: i mezzi per la raccolta dei rifiuti potranno transitare, ma sempre mantenendo una distanza minima di cinque metri dal perimetro protetto. Infine, nei giorni immediatamente precedenti la schiusa, potrà essere sospesa l’illuminazione pubblica sul lungomare adiacente, per non interferire con l’orientamento delle tartarughine, che si guidano verso il mare seguendo la luce naturale dell’orizzonte. Tutte queste misure sono state adottate per garantire che un evento così raro e prezioso possa concludersi nel migliore dei modi. La sorveglianza sarà affidata ai volontari della Fondazione Cetacea, che monitoreranno costantemente il sito e segnaleranno tempestivamente qualsiasi problema, alla Polizia locale e agli organi di Polizia incaricati. La speranza è che, tra qualche settimana, decine di piccole Caretta caretta possano trovare la strada verso il mare, dando inizio a una nuova generazione nel cuore della Riviera.

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