Referendum. Il riepilogo dei dati e le voci dell’astensione e del ‘si’

In provincia di Rimini sono andati alle urne il 34,5% degli aventi diritto al voto; l’Emilia Romagna è la regione che in Italia ha risposto di più all’appello al voto, con una media del 41,6% dei votanti, con una punta di affluenza di oltre il 47% a Bologna.
Il comune con l’affluenza più alta è Cattolica, con il 40,8% di votanti, Montecolombo con il 23,1% è invece il comune dove l’affluenza è stata più bassa. Sfiora il 40% anche san Giovanni in Marignano, 38% per Misano. Si fermano al 35% Riccione e Poggio Berni. A Rimini città la percentuale dei votanti è stata del 33,7%.
I voti sono stati scrutinati anche in assenza del quorum. Ai primi tre quesiti, oltre il 90% di coloro che hanno votato in provincia di Rimini hanno indicato il sì.
In particolare, il quesito 1 che riguardava la possibilità di fare ricerca scientifica sulle cellule embrionali ha registrato il 90,89% di sì; il numero 2, sul congelamento degli embrioni, il 91,49%, il terzo, per abrogare il riconoscimento giuridico dell’embrione come persona, il 90,31%. A Cattolica, i sì ai primi tre quesiti hanno superato il 93%; a Montecolombo si sono fermati all’82%.
Meno schiacciante la percentuale raccolta dal quarto quesito, che chiedeva di abrogare il divieto di fecondazione eterologa: si ferma all’80% di sì. Il 19,6% degli elettori in questo caso ha risposto no.

Come interpretare il risultato del voto, o il non-voto, degli italiani? Ci siamo chiesti che significato assume, e come questo risultato referendario peserà sulla situazione politica riminese e italiana, visto lo scontro molto netto e i tono accesi del dibattito nelle ultime settimane.
Abbiamo interpellato Cesare Mangianti, di Rifondazione comunista, schierato per il voto e per votare 4 sì.