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I dati Ispra

Raccolta differenziata. Emilia Romagna in vetta ma Rimini è fanalino di coda

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Gio 11 Dic 2025 13:34 ~ ultimo agg. 13:43
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L'Emilia Romagna è la prima regione in Italia per raccolta differenziata: nel 2024 ha toccato infatti quota 79%, superando il Veneto che da anni occupava il gradino più alto del podio, con un incremento del +1,8% rispetto al 2023. Lo certifica il Rapporto Rifiuti Urbani 2025 redatto dall’Ispra. Analizzando però i dati provinciali, emerge l'ultimo posto di Rimini col 69,2% e una crescita dello 0,4%. Tra le province più virtuose spiccano Reggio Emilia con l’84,4% (+1,1%), Modena all’84,2% (+5,5%) e Forlì-Cesena con l’83,2% (+1,5%). Seguono Ravenna all’80,7% (+2,4%), Parma al 79,8% (+0,2%), Ferrara al 76,9% (-0,2%), Bologna al 75,1% (+1,5%) e Piacenza al 74,2% (+1,2%).

Le cose non vanno meglio guardando i Comuni capoluogo con Rimini sempre in coda col 66,8% (+1%). La regione precisa però come il dato sia influenzato dal fatto che ancora non è partita la procedura di affidamento del servizio, condizione che ha limitato gli investimenti per migliorare ulteriormente le performance. Tra i capoluoghi svetta Ferrara con l’88,3% (+0,4%) di raccolta differenziata, seguita da Reggio Emilia con l’84,5% (+0,6%), Forlì con l’82,0% (+0,1%), Parma con l’81,1% (+0,2%), Ravenna con il 79,5% (+3,5%), Modena con il 78,9% (+5,5%), Bologna con il 72,8% (-0,1%), Piacenza con il 72,0% (+0,7%).

Le frazioni di rifiuto più differenziate

Nel dettaglio, nel 2024 l’organico si conferma la frazione di rifiuto più raccolta in modo differenziato, con una quota del 37,4%, seguita da carta (18,9%), vetro (8,6%), legno (8,4%), plastica (8,0%) e ingombranti (4,4%).

Il risultato certificato da Ispra- commenta l’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo- conferma che la strada intrapresa è quella giusta e anzi, già sappiamo che il 2025 si chiuderà con il raggiungimento dell’obiettivo dell’80%. Nel 2020 partivamo dal 72,2%, una crescita di quasi 8 punti percentuali è straordinaria. È la prima volta che raggiungiamo questo traguardo che ci riempie di soddisfazione, ma soprattutto ci impegna a continuare a investire in innovazione, qualità del servizio e partecipazione delle comunità. La collaborazione tra cittadine, cittadini, Comuni e gestori resta il motore principale di questo percorso: solo così possiamo trasformare ciò che è considerato uno scarto in una vera risorsa e rendere concreta la transizione ecologica puntando sull’economia circolare e l’innovazione del sistema produttivo”.

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