Prostituzione nel residence: arrestati gestori, uno è 90enne


È scattata all’alba di questa mattina un’operazione che ha portato al sequestro di un residence a tre stelle di marina centro di Rimini, la residenza Portofino in via Pola, per prostituzione. La struttura, ora affidata a un curatore giudiziario, ricettiva ospitava prostitute ed è stata oggetto di una complessa gestione operativa della Polizia locale di Rimini. L’indagine ha avuto una durata di tre anni ed ha portato all’arresto dei due gestori, un 90enne e un 27enne, che si sono avvicendati in questo lasso di tempo e alla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria di vari collaboratori degli stessi. L’ordinanza è firmata dal Gip Vinicio Cantarini e l’inchiesta coordinata dal Pubblico Ministero Davide Ercolani.
Il reato contestato è quello di sfruttamento, favoreggiamento e tolleranza abituale della prostituzione in concorso. Gli agenti hanno effettuato numerosi e lunghi appostamenti nei pressi del residence nonché effettuato intercettazioni (telefoniche, ambientali ed audiovideo) e raccolto informazioni dalle donne stesse. Sono stati registrati tutti i movimenti che le prostitute effettuavano nel residence, insieme ai loro clienti con il benestare dei gestori che omettevano di identificarli indirizzandoli negli appartamenti occupati dalle donne.
Oltre ad avere favorito l’attività sono emersi gravi indizi: i gestori sfruttavano la prostituzione concedendo in modo sistematico ed abituale alle donne gli appartamenti gestiti con canone maggiorato di tre o quattro volte rispetto ai canoni applicati nella stessa zona. Nell’arco dell’indagine si sono susseguite due gestioni: la prima condotta da una famiglia riminese, che faceva capo al 90enne. Famiglia che successivamente ha ceduto la gestione a un giovane 27enne che ha continuato a tollerare e sfruttare la situazione con il medesimo modus operandi controllando il lavoro delle persone che alloggiavano presso il residence, non limitandosi a omettere il controllo sugli avventori ma garantendo protezione in caso di problemi con i clienti anche mediante l’utilizzo della violenza fisica e l’ausilio di altre persone.
E’ indagata con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria anche l’ex moglie del 90enne, una riminese di 86 anni, e due figli di 66 e 62 anni: entrambi sono indagati a piede libero. Obbligo di firma anche per la donna delle pulizie del residence, una rumena di 69 anni. Tre i protettori indagati, due di nazionalità rumena e una cinese.
Secondo quanto ricostruito, fino al 2020 il residence era stato gestito dalla famiglia riminese: il padre 90enne si occupava della contrattazione, l’ex moglie 86enne della riscossione degli affitti. Il figlio maggiore aveva costituito una società che nel 2021 era stata acquistata da un imprenditore campano, il quale che a sua volto l’aveva ceduta alla società del figlio 27enne finito in stato di arresto.
La locazione che veniva riscossa ogni settimana per ognuno dei 13 appartamenti poteva arrivare ad 800 euro, per un giro d’affari che si stima in 20 anni abbia sfiorato i 10 milioni di euro. E’ stata ricostruita un’intensa attività dove le ragazze italiane, cinesi, brasiliane, filippine, rumene – ricevevano clienti ogni 15-20 minuti, con tariffe tra i 70 e i 150 euro a prestazione.