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Cronaca Newsrimini Rimini

Prostituzione al night Crazy Love. Arrestati gestore, barman e cameriere

In foto: le ragazze del crazy love durante il blitz di Polizia e Carabinieri (Adriapress)
le ragazze del crazy love durante il blitz di Polizia e Carabinieri (Adriapress)
di Lucia Renati   
Tempo di lettura 3 min
Sab 4 Apr 2015 14:41 ~ ultimo agg. 18 Mag 19:13
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Nella notte, la Polizia di Stato di Rimini in collaborazione con i Carabinieri del Reparto Operativo, ha arrestato tre uomini per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione al night club ‘Crazy Love’ di via Rimembranze. Si tratta di gestore, barman e cameriere: N.M, 67 anni, originario di Ariano Irpino, suo nipote 35 enne A.M e il riminese 42 enne A. B.

Condizione essenziale per ottenere il posto di lavoro era una sola: essere disposte a prostituirsi. Lo sapevano le 30 ragazze (tutte rumene tranne due italiane) tra i 20 e i 25 anni assunte con contratti fittizi da artiste e ballerine al night Crazy love di via Rimembranze. A gestire la loro attività erano il gestore del locale, il barman, suo nipote e il cameriere, regolarmente assunti come dipendenti.
I tre procacciavano i clienti, organizzavano gli incontri, prenotavano le stanze d’albergo, in alcuni casi, portavano le ragazze direttamente a casa dei clienti. Attraverso un minuzioso lavoro fatto intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione e controllo, Polizia e Carabinieri hanno ricostruito lo scenario ed i ruoli dei soggetti coinvolti. Le intercettazioni sono inequivocabili.
Le ragazze sfruttate, nell’ accordarsi con il cliente, dovevano garantire un’entrata per il night che si privava della presenza in sala della sua dipendente. Il costo, variabile a secondo dell’orario d’uscita, arrivava anche a 300 euro, cui andava ad aggiungersi il costo della prestazione sessuale per la ragazza, quello della camera d’albergo, eventuale cena e spostamento in taxi. Alle ragazze restava circa un terzo del guadagno, agli sfruttatori, la fetta più grossa. Il pagamento avveniva rigorosamente cash. Se il cliente non era un habitué, lasciava in pegno oggetti di valore, per esempio orologi.
Mediamente ogni sera avvenivano almeno una decina di questi intrattenimenti con una maggior concentrazione nei fine settimana o in occasione di eventi fieristici. I clienti, facoltosi, erano perlopiù uomini sposati, facoltosi, professionisti, imprenditori sia di passaggio che riminesi.

Le misure restrittive adottate: due custodie cautelari agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora con divieto di uscire nelle ore notturne.

L’attività investigativa, per l’Arma era partita in ottobre 2013 e terminata a Giugno, mentre per la Polizia di Stato era cominciata il 25 luglio scorso, quando furono esplosi cinque colpi di pistola all’indirizzo del locale notturno. Gli investigatori della Squadra Mobile, indagando sull’episodio, si sono poi trovati di fronte ad un altro scenario.

Lucia Renati

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