Proposta di legge su Carta diritti lavoro, al via raccolta firme CGIL


Sabato inizia per la CGIL la seconda fase del “Nuovo Statuto”, la raccolta firme per la presentazione di una legge d’iniziativa popolare basata sulla Carta dei diritti universali del lavoro.
Ne hanno parlato questa mattina in una conferenza stampa il Segretario generale della CGIL di Rimini Graziano Urbinati e Claudia Cicchetti e Massimo Fusini della Segreteria confederale.
La raccolta delle firme – ha spiegato Massimo Fusini – avviene su mandato degli iscritti dopo la consultazione straordinaria che, a Rimini, ha coinvolto in oltre 500 assemblee 12.268 votanti con una percentuale di voti favorevoli del 99,48%. Ora, in tutte le principali piazze della provincia, a partire da sabato 9 aprile, si passerà alla raccolta concreta chiedendo una firma a tutti i cittadini per continuare nei mesi successivi anche nelle sedi sindacali e nei luoghi di lavoro. L’obiettivo è portarla in discussione al Parlamento
La legge – spiega la CGIL di Rimini – vuole estendere a tutti i lavoratori diritti e regole; garantire i diritti fondamentali in capo alla persona, indipendentemente dal lavoro che svolge, sia esso dipendente, parasubordinato, atipico, non standard, precario o autonomo: un’idea nuova e vincente, se si vuole davvero lanciare e vincere la sfida della crescita, della modernità e dell’innovazione garantendo ai giovani un futuro di lavoro e la realizzazione delle proprie aspirazioni, anziché la realtà odierna fatta di precarietà, disoccupazione e assenza di futuro.
Le parole chiave della proposta sono dignità e libertà.
Per il segretario generale della CGIL di Rimini Graziano Urbinati “il Job’s act ha fallito e ha frantumato e cancellato il diritto del lavoro puntando sui contratti di tipo aziendalista e individuale, invece che sui contratti nazionali e costituzionali innescando in questo modo una competizione tra i lavoratori e uno scontro tra poveri. Si cerca di far passare l’idea che un lavoro va bene, qualunque esso sia, anche se sfruttato, malpagato e senza alcuna tutela”.
Nel 2015 i nuovi contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, che nella provincia di Rimini sono passati dal 5,5% al 12,9% degli avviamenti in ragione dei cospicui incentivi dati alle imprese, oltre ad essere a tempo indeterminato fittizio non beneficiano di alcuna tutela in caso di licenziamento illegittimo determinando un peggioramento delle tutele e dei diritti per tutti i nuovi assunti. “Inoltre – ha aggiunto Urbinati – le assunzioni a tutele crescenti non hanno determinato alcun aumento occupazionale ma solo un travaso da altre tipologie di lavoro”.
Insieme alla proposta di legge la CGIL chiede di firmare anche per i tre quesiti referendari depositati in Cassazione e che hanno come obiettivo di:
– cancellare la norma sul lavoro occasionale per il quale sono stati istituiti i voucher;
– ripristinare la responsabilità in solido dei committenti degli appalti nei confronti dei lavoratori, sia sul piano retributivo che contributivo;
– ripristinare la reintegra per i lavoratori di aziende dai cinque dipendenti in su quando il licenziamento è illegittimo (art. 18 Legge 300).
“Il tema dei voucher nel nostro territorio è particolarmente sentito – ha sottolineato Claudia Cicchetti – siamo al terzo posto nella classifica nazionale. Istituito per lavori occasionali oggi sostituisce rapporti di lavoro che potrebbero essere coperti da assunzioni a tempo determinato con maggiori tutele per il lavoratore. L’utilizzo del voucher che, come si sa, non comprende né contributi previdenziali, né tutele per malattia, maternità o altro è passato da 80.000 nel 2008 a 1.592.000 nel 2015. Un sistema legalizzato che dà copertura anche al lavoro irregolare di cui le imprese che affidano al costo del lavoro la loro competitività stanno abusando a piene mani”.
La raccolta delle firme si concluderà venerdì 8 luglio per quanto riguarda i quesiti referendari e sabato 8 ottobre per ciò che concerne la ‘Carta dei Diritti Universali del Lavoro’.