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Primi passi per il nuovo Piano Urbanistico Generale del Comune di Rimini

In foto: Rimini
Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mer 15 Ott 2025 15:09 ~ ultimo agg. 16:51
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Questa mattina, in III Commissione Consigliare a Rimini, l’assessora alla gestione del territorio Valentina Ridolfi, insieme ai dirigenti e tecnici del settore, ha presentato i contenuti del documento programmatico preliminare del Piano Urbanistico Generale.

Sarà oggetto di un'apposita delibera di Giunta, tra fine ottobre e inizio novembre, il documento programmatico preliminare del nuovo piano urbanistico generale di Rimini presentato in Commissione Consiliare. Partirà così un lavoro che coinvolge il gruppo interno dell’Amministrazione comunale, affiancato da un team di esperti per le parti tecniche e dalla Fondazione Piano strategico per gli aspetti partecipativi. Il Pug è lo strumento comunale unico di pianificazione introdotto dalla Legge regionale 24/2017 e, negli obiettivi dell'amministrazione comunale, ha come priorità il riuso e la rigenerazione urbana; la qualità degli insediamenti, capaci di garantire coesione sociale, prossimità; la tutela e valorizzazione del sistema insediativo storico, archeologico naturalistico rurale e paesaggistico.

La prima operazione sarà individuare le invarianti strutturali, cioè quegli elementi del territorio su cui non si può derogare per poi individuare, laddove invece la trasformazione è possibile, percorsi, regole e condizioni. L'assessora all'urbanistica Valentina Ridolfi sottolinea l'aspetto innovativo del piano: il vecchio modello consisteva nel perimetrare una zona, definirne un utilizzo e poi intervenire con varianti per adattare il piano ad un contesto cambiato. Col Pug non viene definito tutto a monte, ma si individuano principi, regole, strategie, ovvero le coordinate generali da trasformare poi attraverso gli accordi operativi.

Il Piano si articola in quattro sezioni: 1) quadro conoscitivo, 2) strategia del Piano 3) valutazioni di sostenibilità ambientale e 4) disciplina.

“La strategia è sicuramente l’aspetto maggiormente innovativo della Legge - sottolinea l’assessora Ridolfi –  L’aspetto più sfidante del PUG e della Legge regionale sta proprio in questo Eravamo abituati a perimetrare una zona, definirne un utilizzo e poi ad intervenire con varianti per adattare il piano ad un contesto cambiato. L’ambizione del Pug invece sta proprio nel cambiare prospettiva: non viene definito tutto a monte, ma si individuano principi, regole, strategie, cioè le coordinate generali da trasformare poi attraverso gli accordi operativi”.
 
In attesa di completare la formazione del PUG, si prevedono varianti alla strumentazione vigente “che diventano l’occasione per anticipare alcune scelte strategiche del PUG, dando risposte in particolare al tema della riqualificazione e della rigenerazione della città costiera – aggiunge l’assessora Ridolfi – affrontando aspetti quali, ad esempio, la riorganizzazione delle destinazioni d’uso e il nodo del riuso del patrimonio alberghiero dismesso”.

Tre le condizioni sempre presenti: consumo di suolo al 3% del territorio urbanizzato che il Pug definirà, aspetto su cui si concentrano le prime domande dei consiglieri; scelte orientate sull'esistente; nessuna capacità edificatoria sulle aree libere e invarianza idraulica all'interno del territorio urbanizzato. Dunque, "grossa restrizione sui nuovi interventi", il Psc ha infatti previsioni insediative intorno al 10% del territorio urbanizzato, e "indirizzi precisi su cosa fare", come da legge regionale 24 del 2017 "la ratio è non bruciare altro territorio", conclude Ridolfi.

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