Presenze dei primi cinque mesi: stabile la provincia, crescono Rimini e Riccione


Sono stati pubblicati i dati Istat sull'andamento turistico in provincia di Rimini da gennaio a maggio 2025. Numeri complessivamente positivi, anche se restano le difficoltà sul mercato straniero.
Nei primi cinque mesi dell’anno le presenze turistiche nella provincia di Rimini, 2.568.500, sono stabili, con un +0,1% rispetto al 2024. Il capoluogo Rimini (1.455.166) segna un + 1,7 per cento sul 2024, che era già stato in crescita, Riccione + 1,1 per cento. In negativo invece Cattolica – 2,7 per cento, Bellaria Igea Marina – 6,9 per cento, Misano – 11 per cento.
Nello specifico del mese di maggio, l'aumento di pernottamenti a livello provinciale è del 5,4: aumento trainato soprattutto dagli italiani, visto che alla voce stranieri il calo è del 22,4% . A maggio Rimini registra un + 6,2 per cento sul 2024 e per la prima volta nella storia vengono superati in quel mese i 500mila pernottamenti (503.132). Erano stati 466.012 nel 2024, 321.194 nel 2023, 393.816 nel 2019, 415.845 nel 2018, 358.671 nel 2017, 362.168 nel 2016.
Nei primi cinque mesi le presenze straniere in provincia sono calate dell'11,4%. A Rimini incidono per il 30 per cento sul totale pernottamenti, Riccione al 19,3, Cattolica al 24,2, Bellaria al 20,8, Misano al 21,2, complessivo Provincia di Rimini al 25,8 per cento. Dati su cui pesa l’ormai cronico azzeramento del turismo russo dopo lo scoppio della guerra con l’Ucraina.
Commenta il sindaco di Rimini e presidente della provincia Jamil Sadegholvaad: "Ho già detto pochi giorni fa che non ha senso nè fare analisi mese per mese nè tantomeno spacchettare numeri e considerazioni tra Comuni confinanti che condividono un lembo molto piccolo di territorio come la provincia di Rimini. I numeri vanno (andrebbero) analizzati come sistema territoriale complessivo e intesi come spunti di lavoro e non promozioni o bocciature di mese in mese. I numeri parziali, come capoluogo e anche come provincia, ci restituiscono comunque un quadro progressivamente positivo dell’anno. E, a detta degli stessi operatori, anche i dati del giugno appena passato saranno incoraggianti. Vediamo. Certo è che per la primavera, una stagione quasi dormiente fino a una ventina di anni fa, si vede nettamente l’effetto traino di fiere, congressi, eventi sportivi, i numeri in crescita dell’aeroporto e in generale una destinazione che sempre più si sta orientando e organizzando verso una destagionalizzazione strutturata, partendo dal miglioramento urbano e dei servizi. Questa è la strada".