Polizia: organici inadeguati e agenti che se ne vanno per colpa degli affitti
Rimini è una provincia sicura? I numeri del Viminale dicono che nel corso del 2024 sono stati 20.425 i reati denunciati, 5.995 ogni centomila abitanti. Un dato che nella classifica sull'indice della criminalità del Sole 24 Ore fa scendere il territorio dal quarto al quinto posto. Un dato positivo che si affianca alla propensione a denunciare da parte dei cittadini, che testimonia fiducia nelle forze dell’ordine, e al calo di oltre 8.000 reati denunciati rispetto al 1996, quando la graduatoria è stata stilata per la prima volta. Elementi positivi che però non devono fare abbassare la guardia perché, anche lasciando da parte gli episodi più eclatanti, i media raccontano ogni giorno di rapine, furti, danneggiamenti e spaccio. Spesso si tratta di episodi di microcriminalità ma comunque capaci di abbassare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Con alcune aree, tra l'altro, più critiche rispetto ad altre. La richiesta principale resta sempre la stessa: un maggior presidio del territorio. La coperta però, a livello di uomini e di mezzi, resta purtroppo sempre troppo corta.
"La polizia di Stato di Rimini conta su 450 uomini in provincia che scenderanno a meno di 440 a fine anno per via dei pensionamenti, Nel 2022 erano 470", spiega il segretario del SAP Salvatore Giglia alla trasmissione di Icaro TV Fuori dall'Aula. "Solo nella Questura riminese c'è un gap di 20 unità - aggiunge - che significa due pattuglie nelle 24 ore per ogni turno di servizio." Un problema che, secondo l'esponente del sindacato di polizia, fonda le sue radici nella spending review introdotta una decina di anni fa con la legge Madia che "falcidiò 10.000 agenti nella Polizia di Stato" spiega "con la chiusura di vari uffici e soprattutto di alcune scuole di polizia". "Abbiamo la capacità economica - dice Giglia - di formare 5.000 agenti all'anno ma in realtà riusciamo a formarne non più di 3.500 proprio perché non ci sono abbastanza scuole". Non è questo il solo problema. Il segretario SAP lancia infatti un appello al comune di Rimini in tema di alloggi. "I giovani allievi che vengono trasferiti a Rimini sono ospiti dell'amministrazione per i quattro mesi di tirocinio e vivono in hotel visto che la polizia non ha alloggi collettivi - spiega - Dopo questo periodo però si trovano a dover trovare casa con uno stipendio 1.400/500 euro al mese che non consente di vivere in questo territorio dove gli affitti partono da almeno 750 euro. Così appena possono, gli agenti chiedono il trasferimento e si perde tutto il know-how del territorio acquisito durante il tirocinio. E' vero - aggiunge Giglia - che il Ministero li sostituisce ma al loro posto arrivano agenti che a loro volta non conoscono Rimini e devono essere nuovamente affiancati". "Chiediamo di poter lavorare insieme al comune per trovare una soluzione che permetta di trovare alloggi ad un prezzo accessibile". Un appello raccolto dal consigliere comunale PD Giuliano Zamagni, presente negli studi di Icaro TV insieme anche al collega della Lega Matteo Zoccarato e al presidente del Comitato Rimini Sud Roberto Urbinati. Nel corso della trasmissione è poi arrivata un'ulteriore richiesta da parte di Giglia. Rimini infatti si è dotata di ben 334 telecamere di videosorveglianza (erano 37 nel 2017) che si stanno dimostrando molto utili alle forze dell'ordine per individuare i malviventi purtroppo, sottolinea Giglia, almeno per quelle OCR capaci di leggere anche le targhe dei veicoli non c'è la possibilità di accesso diretto alle immagini da parte delle forze dell'ordine che devono quindi farne ogni volta richiesta alla Polizia Locale. L'appello al comune è quello di condividere un account per consentire la visione dei video in tempo reale.












