Pesca, stabilito il fermo: 5 periodi di un mese tra agosto e ottobre


Stabiliti i periodi di pesca per le marinerie italiane: lo ha stabilito stamane la commissione Consultiva Centrale, approvando il decreto, per il quale è ora attesa la firma del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia. Il calendario prevede 5 periodi, per l’Adriatico, da Trieste a Bari, flottiglie ferme dal 4 agosto al 2 settembre, per il Tirreno, da Brindisi ad Imperia, dal 3 settembre al 2 ottobre. La Sicilia occidentale e Sardegna stop dal 25 agosto al 23 settembre, mentre per la Sicilia orientale, dal 15 settembre al 14 ottobre. Per Lampedusa, dal 1^ ottobre al 30 ottobre, “in ragione del carattere ultra-periferico e delle gravi difficoltà socio-economiche”.
Per gli armatori verranno erogate le indennità secondo i parametri indicati nella tabella del regolamento CE 3699/99 diversificati per tonnellaggio (GT) delle imbarcazioni. Agli equipaggi verrà corrisposto il minimo monetario garantito ed il pagamento degli oneri assistenziali e previdenziali.
Negativo il commento di Federpesca, aderente alla Confindustria: “Si tratta sostanzialmente del classico fermo biologico, sempre uguale a se stesso ormai da anni. In questo modo, riproponendo la solita formula di un fermo generalizzato e per macro areali, senza tener conto delle necessità delle imprese e del mercato, il senso dell’intervento d’emergenza previsto dal decreto legge 3/7/08, n. 114 risulta sostanzialmente snaturato”
Legapesca, invece, dichiara sul suo sito che “pur disapprovando l’ opportunità di ritornare a discutere un testo già votato ed approvato, Lega Pesca, per senso di responsabilità, ha dato il suo parere positivo alla nuova proposta del Ministero sulle modalità di attuazione del fermo temporaneo di emergenza”.
E’ un “positivo passo in avanti per l’accoglimento delle richieste di alcune marinerie, come quelle del basso Adriatico, anche se dal compromesso raggiunto restano fuori le istanze dell’alto Tirreno e del medio Adriatico” per FedercoopPesca, espresso dal presidente Massimo Coccia. “La nostra richiesta di un fermo più lungo in alcune aree e più flessibile in altre non è stata accolta appieno anche perché l’accordo raggiunto risente dei paletti imposti da Bruxelles. Si sta comunque lavorando con le Regione affinché possa essere data una riposta positiva alle esigenze di queste marinerie”, ha detto inoltre Coccia.