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Nella seduta del 30 settembre

Ordine del giorno su Gaza in consiglio a Rimini: dalle città una voce di pace

In foto: il Consiglio Comunale di Rimini
il Consiglio Comunale di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Dom 28 Set 2025 10:05 ~ ultimo agg. 10:16
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Nella seduta del 30 settembre il consiglio comunale di Rimini discuterà l'ordine del giorno intitolato “Gaza: partire dalle città per unire le nazioni” presentato dai consiglieri di maggioranza: Giuliano Zamagni, Serena Soldati, Edoardo Carminucci, Samuele Ramberti, Marco Tonti, Elisa Marchioni, Manuela Guaitoli e Annamaria Barilari.

Il documento, nelle intenzioni dei proponenti, intende richiamare l’attenzione sulla tragedia umanitaria che sta subendo la popolazione della Striscia di Gaza, colpita dalla distruzione di ospedali, infrastrutture e civili abitazioni, dalla
fame e dalla mancanza di farmaci, con decine di migliaia di vittime.
"Con la consapevolezza - si legge - che solo il Governo potrebbe avere un effettivo potere di pressione internazionale, l’ordine del giorno intende sollecitare una presa di posizione delle massime istituzioni nazionali e, nelle prerogative del Consiglio, avanza precise linee di impegno: ribadire che la pace deve avere come fondamento la tutela della vita umana; il rispetto del diritto internazionale e la prospettiva di due popoli e due Stati; chiedere al Governo italiano di procedere al riconoscimento dello Stato di Palestina, in coerenza con le deliberazioni ONU e del Parlamento europeo; promuovere sul territorio iniziative di sensibilizzazione ed educazione alla pace, anche attraverso progetti culturali e percorsi di cooperazione; valutare un futuro gemellaggio con una città palestinese, con finalità esclusivamente educative e di solidarietà; garantire ai cittadini il pieno diritto a manifestare pacificamente in modo nonviolento."

"La nostra proposta per la città di Rimini – sottolineano i consiglieri – vuole dare un segnale chiaro: dalle città può partire una voce di pace, e da una città come Rimini, con la sua storia, questa voce si alza fortissima dalla piazza e dall’istituzione comunale. Una voce capace di farsi carico della sofferenza delle popolazioni civili e di sollecitare responsabilmente le istituzioni nazionali e internazionali"

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