Obbliga la escort ad avere un rapporto non protetto, imprenditore condannato


Ha obbligato con la forza una escort ad avere con lui un rapporto sessuale non protetto per cui è stato processato e condannato in primo grado dal tribunale di Rimini, con rito abbreviato, a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Ieri, la Corte d’Appello di Bologna ha confermato la condanna di primo grado nei confronti dell’imputato, un facoltoso imprenditore di 58 anni che all’epoca dei fatti risiedeva a San Marino.
La violenza sessuale risale al settembre del 2018 e si consumò a Rimini, all’interno di un albergo a quattro stelle situato a Marina Centro. E’ lì che la ragazza, una 33enne rumena, venne invitata dall’imprenditore. Tra i due, nei mesi precedenti, c’erano stati altri incontri. In quelle occasioni erano stati consumati dei rapporti sessuali completi sempre protetti. Quella sera, però, il 55enne avrebbe insistito per non usare il preservativo. Davanti al rifiuto categorico della escort, sarebbe andato su tutte le furie e, con fare prepotente, l’avrebbe minacciata. Poi, come ha raccontato la ragazza in sede di denuncia, l’uomo le tappò la bocca con una mano per soffocare le sue grida, la gettò di peso sul divano della stanza e, dopo averle bloccato le braccia, la costrinse ad avere un rapporto sessuale non protetto. Al termine della violenza, come se nulla fosse, riaccompagnò la escort in lacrime nel suo appartamento lasciandole i soldi per la prestazione.
Il giorno successivo la 33enne si recò in pronto soccorso. I medici riscontrarono ecchimosi varie e certificarono delle lesioni guaribili in 15 giorni. Dopo la denuncia in questura, ad occuparsi delle indagini fu la polizia giudiziaria. Il racconto della vittima (assistita dall’avvocata Massimiliano Orrù) è sempre stato ritenuto credibile e l’imprenditore (difeso dall’avvocato Marco Ditroia), che ha sempre respinto con forza le accuse, ha visto la condanna di primo grado confermata anche in appello.