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stalking e lesioni

Minaccia di farle ingoiare dell'ammoniaca, a processo il compagno violento

In foto: repertorio
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di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Mer 29 Ott 2025 19:45 ~ ultimo agg. 20:47
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E' stato disposto dal gip di Rimini, Raffaele Deflorio, su richiesta del pubblico ministero Luca Bertuzzi, il giudizio immediato con l'accusa di stalking e lesioni personali aggravate, ai danni della compagna convivente, per un 39enne originario della provincia di Latina, ma residente a Rimini. La prima udienza è stata fissata il prossimo 22 dicembre. L'imputato, difeso dall’avvocata Silvia Giancristofaro del foro di Rimini, è attualmente sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento e a quella dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per cinque giorni a settimana. Misure scaturite a seguito dell'indagine svolta dai carabinieri di Rimini, basata su testimonianze, referti medici e messaggi minatori ritenuti dagli inquirenti sufficienti per delineare un quadro di pesanti vessazioni che hanno poi indotto la vittima addirittura ad abbandonare la propria abitazione, dove aveva accolto il compagno con il quale conviveva, per trasferirsi da un'amica. 

Secondo la ricostruzione dei militari dell'Arma, le condotte violente risalirebbero alla metà del giugno scorso quando i due avevano iniziato la convivenza. L’uomo, spinto da una gelosia ossessiva e immotivata, avrebbe iniziato a controllare ogni aspetto della vita della compagna: dai messaggi sul telefono fino ad ogni suo spostamento. Persino le persone che salutava diventavano oggetto di rimproveri, offese e liti. L'indagato era talmente ossessionato che si sarebbe appostato fuori dal centro commerciale dove la donna lavorava per controllarne i movimenti, arrivando anche a fotografarla.

Offese e minacce di morte riguardavano non solo la donna (assistita dall'avvocata Aidi Pini), ma anche presunti amici o conoscenti che l'uomo riteneva essere, a torto, suoi amanti. In più occasioni dalle parole sarebbe passato ai fatti. Agli atti, infatti, risultano aggressioni con pugni e calci, come nel luglio scorso, quando la vittima fu dimessa dall'ospedale con una prognosi di 45 giorni in seguito alle percosse subite. Qualche ora prima, il 39enne aveva minacciato di farle bere dell'ammoniaca, per poi picchiarla e avvertirla di non chiamare i carabinieri, "altrimenti quando esco (dalla caserma, ndr) ti faccio vedere io". Lei, però, lo ha denunciato e presto l'uomo dovrà affrontare il processo. 

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