Mary G ‘parla’ come un tursiope. Presentato studio sul grampo di Oltremare


Il ‘fischio’ di Mari G, che è un grampo, somiglia molto di più a quello dei suoi sei compagni di vasca, che sono tursiopi. Per capirci, ai delfini succede quello che succede per esempio ad un napoletano che si trasferisce a Milano, da molto piccolo. Così Mary G, che vive da sei anni a Oltremare ed è arrivata quando ne aveva uno e mezzo, pur appartenendo ad un’altra specie, ‘parla’ come i membri della comunità in cui vive. È l’unico grampo in Europa, in questa condizione. Il suo caso ha offerto ai ricercatori dell’università scozzese di st. Andrews, un eccezionale opportunità di studio:
Lo studio, effettuato dal Dott. Vincent Janik e dal Dott. Livio Favaro del Sea Mammal Research Unit dell’Università di St. Andrews e dallo staff di biologi del parco Oltremare di Riccione, ha esplorato le capacità di apprendimento vocale del grampo il cui comportamento acustico è ancora poco conosciuto.
‘Nell’ambito dello studio, attraverso un sistema di idrofoni posizionati in punti strategici delle vasche, sono state acquisite numerose ore di registrazione presso il parco Oltremare. Per ognuno degli animali ospitati nella laguna sono stati raccolti diversi segnali acustici ed è stato isolato il fischio firma individuale.
Ha detto il dottor Livio Favaro – ricercatore Sea Mammal research. Con grande interesse da parte dei ricercatori, dall’analisi emerge che Mary G. sia dotata di un fischio firma individuale, inedita scoperta per la sua specie. Tale fischio è inoltre più simile per caratteristiche acustiche ai fischi tipici dei tursiopi rispetto ai segnali dei grampi in natura. Questo risultato testimonia che il comportamento acustico di Mary G è stato profondamente influenzato dalla convivenza con i tursiopi.
Interessanti anche i risvolti applicativi dello studio, per esempio in tema d’inquinamento acustico marino, che sarà presentato a settembre al 72 esimo congresso dell’unione zoologica italiana e a fine novembre alla 18 esima conferenza della società dei mammiferi marini a Tampa, in Florida.
La storia di Mary G.
Nel giugno del 2005 due grampi – una mamma ed il suo cucciolo – vengono avvistati dalla Protezione Civile nel porto di Ancona. Le striature bianche sul corpo, tipiche dei grampi adulti, dichiarano subito ai pescherecci ormeggiati la natura della specie dei due esemplari.
Le prime ore vengono dedicate all’osservazione: all’apparenza non sembrano essere particolarmente sofferenti, buone le immersioni e prolungate le apnee, eppure il fatto stesso che siano arrivati all’interno di un porto è una chiara espressione di qualche problematica. L’ipotesi è presto confermata dal fallimento del tentativo di aiutarli a tornare verso il mare e dal fatto che la mattina dopo nulla sia cambiato. Questo stato di fatto convince della probabile necessità di catturarli e ospedalizzarli. I primi dati di osservazione denunciano un netto peggioramento dello stato di salute dell’esemplare adulto.
Dopo un’attenta valutazione si decide d’intervenire ma, come da prassi, per non sottoporre a rischi di contaminazione i delfini di Oltremare, viene scelto il vecchio Delphinarium di Riccione come sede temporanea per l’ospedalizzazione.
Il mattino dopo, in tempi rapidi, si procede con l’ecografia perchè le condizioni dell’esemplare adulto continuano a peggiorare: 24 ore dopo non c’è già più niente da fare. Dalle analisi successivamente condotte si evince che la causa del decesso è una significativa quantità di parassiti all’interno del suo corpo, responsabile anche della sua perdita di orientamento che l’aveva fatta arrivare nel porto di Ancona.
Inizia così la storia dell’adozione del cucciolo rimasto orfano: grazie ad una serie di contributi esterni in supporto allo staff dei biologi di Oltremare s’inizia con l’allattamento artificiale – la piccola non è ancora autonoma per alimentarsi da sé – e poco dopo le viene dato un nome: Mary G,, ove G. sta per grampo.
Solo nell’agosto del 2005 Mary viene inserita nell’ambiente controllato di Oltremare dove incontrerà Pelè, la delfina che, per istinto, le farà da mamma con dedizione e amore.
Tutt’ora Pelè e Mary G. sono molto legate.
C’è delfino e delfino: il Grampo e il Tursiope.
In mare grampi e tursiopi nuotano spesso insieme in gruppi misti ma Mary G. è l’unico grampo presente in Italia ed in Europa inserito in ambiente controllato e, inoltre, a stretto contatto con i tursiopi.
Il tursiope è la specie più comune e conosciuta di delfino marino.
Sei sono attualmente gli esemplari ospiti all’interno della laguna di Oltremare: si chiamano Pelè, Candy, Cleo, Blue, Ulisse e Zeus.
Si caratterizzano per la loro colorazione uniforme e grigia, per la pinna dorsale prominente che ricorda una falce, il rostro affusolato con quella sua particolare conformazione che pare sempre sorridere ed un carattere curioso e vivace.
Il grampo, pur essendo una specie numerosa in natura, è meno conosciuta dai più. Si distingue facilmente in quanto il colore della pelle – alla nascita grigio – tende a schiarirsi con l’età, tanto da poter diventare quasi bianco con il tempo.
Tra i principali segni distintivi la fronte leggermente sporgente e inclinata in avanti, l’assenza del rostro, la linea della bocca curva verso l’alto, la testa larga e arrotondata, una pinna dorsale particolarmente alta e falcata.
Il suo carattere è timido ed introverso rende difficile in mare un’osservazione ravvicinata.
Mary G. – che da 6 anni vive a stretto contatto con i tursiopi di Oltremare – oggi è giocherellona ed esuberante. Ama essere coccolata dagli addestratori e predilige i cosiddetti grattini sulla schiena.
Si diletta spesso in salti liberi all’interno della grande laguna d’Oltremare,
come fanno i suoi simili in mare.