Manca il braccialetto elettronico, costretti a trascorrere il Natale in carcere


Erano stati indagati per maltrattamenti in famiglia e sottoposti al provvedimento di allontanamento dalla casa familiare con l’obbligo di braccialetto elettronico, ma per mancanza del dispositivo elettronico sono stati costretti a trascorrere il Natale in carcere. Almeno due i casi recenti verificatisi a Rimini.
Ad un cittadino di origine albanese, denunciato dalla moglie, lo scorso 23 dicembre è stata notificata un’ordinanza cautelare disposta dal gip del tribunale di Rimini che disponeva il divieto di avvicinamento alla moglie e l’allontanamento dalla casa familiare. L’indagato, però, è finito in carcere proprio per l’indisponibilità del braccialetto elettronico. L’interrogatorio di garanzia, tenutosi il 27 dicembre, ha permesso all’uomo di essere scarcerato il giorno successivo. Nonostante il braccialetto elettronico non fosse ancora a disposizione, la moglie nel frattempo era stata ricollocata in una casa protetta e nei confronti dell’indagato è stato disposto il solo divieto di avvicinamento.
Caso analogo a quello di un altro presunto marito maltrattante, difeso dall’avvocato Sonia Giulianelli. Anche in questo caso non essendoci a disposizione i braccialetti, l’uomo è stato arrestato il 23 dicembre e rimesso in libertà dopo l’interrogatorio di garanzia, avvenuto il 28 dicembre, senza l’obbligo del dispositivo. Morale: cinque giorni di carcere trascorsi in carcere non dovuti. Ma c’è anche chi ne denuncia un malfunzionamento. Infatti il braccialetto elettronico consegnato ad un indagato farebbe scattare l’alert in maniera errata ogni tre ore.