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L’unico schieramento è per il bene comune. Il Consiglio Pastorale su elezioni

di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Gio 9 Dic 2010 15:58 ~ ultimo agg. 14 Mag 02:43
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Lo afferma una nota del Consiglio Pastorale della Diocesi di Rimini, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali locali.
Per Rimini, senza entrare nello specifico dei programmi, si chiede di saper disegnare “una Città bella, culturalmente significativa, che vuole offrire a tutti una buona qualità di vita, aperta alla sussidiarietà, all’accoglienza e alla solidarietà, attenta quindi alle famiglie, ai poveri, agli ultimi, mobilitata nell’impegno per la legalità, non esclusa la lotta contro l’evasione fiscale”.
Ai cattolici attivi in politica, il richiamo a un impegno serio e disinteressato, accompagnato da una credibile e coerente fisionomia morale, anche nel privato.
Il Consiglio ricorda poi i valori irrinunciabili indicati dalla Dottrina Sociale della Chiesa: vita, famiglia, dignità della persona e libertà.
La Dichiarazione del Consiglio Pastorale Diocesano

1. In previsione delle prossime elezioni amministrative che interessano il comune di Rimini e qualche altro Comune della diocesi, il Consiglio Pastorale Diocesano è vivamente interessato a che nel dibattito in corso sia tenuta ben presente da tutti la bussola del bene comune – inteso quale “bene integrale di tutta la persona e di tutte le persone” (Benedetto XVI) – tenuto conto anche del fatto che la crisi economica continua ad affliggere le fasce più deboli della società. Non ci si limiti pertanto a mediare interessi particolari; il confronto tra le diverse forze politiche si esprima in una legittima e positiva dialettica; non degeneri mai in una polemica aspra e rissosa, ma esprima invece il suo alto potenziale civico e sociale.

2. Nutriamo un’alta stima per una sana, genuina azione politica ed esprimiamo apprezzamento e incoraggiamento per quanti si spendono con onestà, competenza e disinteresse personale per il bene della Città. Allo tesso tempo siamo convinti che “non tocca alla Chiesa prendere nelle sue mani la battaglia politica” (Benedetto XVI). Pertanto clero e organismi ecclesiali devono rimanere completamente fuori dal dibattito e dall’impegno politico, rimanendo assolutamente estranei a qualsiasi partito o schieramento politico.

3. Accogliamo l’appello del Papa e condividiamo il “sogno” dei Vescovi italiani che “possa sorgere una generazione nuova di italiani e di cattolici che sentono la cosa pubblica come fatto importante e decisivo, che credono nella politica come forma di carità autentica perché volta a segnare il destino di tutti”. Condividiamo pure il forte richiamo ai cattolici perché si prendano cura del bene comune, delle esigenze prioritarie e spesso drammaticamente urgenti delle persone, delle famiglie, della società. L’impegno serio, disinteressato per dare risposta ai problemi reali della gente è anche il modo più efficace per riavvicinare i cittadini alla politica, recuperare il fenomeno consistente dell’assenteismo, e non solo dei giovani.
Questo esige inoltre dal cristiano che si impegna in politica una credibile e coerente fisionomia morale, anche nel privato.

4. La Dottrina Sociale della Chiesa (DSC), traduzione concreta e operativa del Vangelo, deve essere per tutti i cattolici un costante e ineludibile punto di riferimento. La logica di partito non può mai essere anteposta alla propria coscienza e a quelli che la Dottrina Sociale della Chiesa ha più volte indicato ed elencato come valori irrinunciabili e non negoziabili, che in estrema sintesi possono essere riassunti in vita, famiglia, dignità della persona e libertà. (cfr. il Comunicato dei Vescovi dell’Emilia Romagna, 28 febbraio 2010).

5. Trattandosi di elezioni amministrative, senza voler entrare nello specifico dei programmi, che non è certamente nostro compito, ci auguriamo che venga disegnato con chiarezza e realismo il volto della Città che si vuole edificare: una Città bella, culturalmente significativa, che vuole offrire a tutti una buona qualità di vita, aperta alla sussidiarietà, all’accoglienza e alla solidarietà, attenta quindi alle famiglie, ai poveri, agli ultimi, mobilitata nell’impegno per la legalità, non esclusa la lotta contro l’evasione fiscale. Questi ed altri valori fondamentali per una armonica e fraterna convivenza civile sono stati più volte richiamati dal vescovo Francesco nei suoi interventi pubblici.

6. Sulla base di questi valori ogni elettore è chiamato ad elaborare un giudizio prudenziale che, di per sé non è mai dotato di certezza incontrovertibile. Pertanto le differenze tra i cattolici non si devono mai porre nell’orizzonte dei valori di riferimento, così pure la diversità di scelte concrete non deve mai diventare contrapposizione pregiudiziale o conflitto offensivo e pretestuoso.

7. Constatiamo con piacere che anche a Rimini, come in diverse parti d’Italia, cattolici pur impegnati in partiti diversi, sentono l’esigenza e promuovono momenti formativi e di confronto come aiuto a non interrompere un cammino di fede, a coltivare il legame con la comunità ecclesiale di appartenenza, e nelle scelte operative a fare costantemente riferimento alla visione antropologica cristiana.

8. Ci auguriamo infine che questo spirito e questo stile di fare politica diventi contagioso e trovi la sintonia di tante altre persone di buona volontà, sinceramente desiderose di impegno convinto ed efficace a servizio dei cittadini.

(foto Masi)

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