L'inflazione torna a salire: Rimini tra le più care d'Italia


Aprile regala una brutta sorpresa, l’inflazione a Rimini torna infatti a salire e si attesta a +2,4% rispetto allo stesso mese del 2024, con un aumento mensile dello 0,5%. Rimini si conferma purtroppo fra le città più care del Paese (7° secondo l'Unione Consumatori). A preoccupare maggiormente le famiglie riminesi, precisa Federconsumatori, sono le spese alimentari + 2,9 %; quelle per l’abitazione (acqua,elettricità e gas ) +5,1%; le spese per la salute + 2,2% ; quelle per l’istruzione + 4,3%; servizi ricettivi e ristorazione + 4,2%.
A spingere in alto i prezzi ci sono il costo dell’energia; dei prodotti alimentari ed anche degli affitti rileva l'associazione stimando un aggravio medio di 1.100 euro annui a famiglia.
Federconsumatori chiede:
- un tempestivo monitoraggio dei prezzi attraverso Comitati di sorveglianza costituiti territorialmente, con la partecipazione delle Associazioni dei consumatori e sotto il coordinamento di Mr. Prezzi, per contrastare prontamente ogni fenomeno speculativo;
- una riforma delle aliquote Iva sui generi di largo consumo (che consentirebbe alle famiglie di risparmiare oltre 531,57 euro annui), provvedimento che va accompagnato da misure sanzionatorie di controllo;
- la creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica;
- azioni di contrasto alle disuguaglianze, che passino per il rinnovo dei contratti, una giusta rivalutazione delle pensioni, la resa strutturale del taglio del cuneo fiscale e una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi e non ad agevolare quelli più elevati.
Le risorse per finanziare le misure appena descritte possono (e devono) essere reperite attraverso una adeguata tassazione degli extraprofitti e un aumento della tassazione sulle transazioni finanziarie; nonché attraverso un serio piano di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale