Lavoro nel turismo e cantieri. Sospese otto attività per irregolarità


I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Rimini hanno rafforzato i controlli nei settori dei pubblici esercizi, finalizzati alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nell’ultimo periodo sono state controllate sette ditte nel comune di Bellaria – Igea Marina, tre nel Comune di Rimini, uno nel Comune di Morciano di Romagna e 7 ditte nel Comune di Riccione, tutte 18 risultate non conformi. I controlli effettuati hanno portato alla luce numerosi violazioni attinenti alla materia giuslavoristica, come lavoro senza preventiva regolare instaurazione del rapporto di lavoro, ovvero lavoro in nero, pagamenti della retribuzione non tracciabile al fine di non versare i previsti contributi previdenziali, violazioni in materia dell’orario di lavoro e dei periodi di riposo settimanali e nei confronti di otto ditte è stato adottato il provvedimento sospensivo dell’attività imprenditoriale.
Sono state sospese temporaneamente tre strutture ricettive nel comune di Bellaria - Igea Marina gestite da imprenditori stranieri per l’impiego di un lavoratore in nero, omessa formazione per la sicurezza negli ambienti di lavoro, omessa gestione e documentazione inerente alla materia per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e installazione abusiva di impianti di videosorveglianza;
Sono state sospese temporaneamente una struttura ricettizia e tre ditte edili nel comune di Riccione, gestite da imprenditori italiani e stranieri, per l’impiego di quattro lavoratori in nero, pagamento della retribuzione in contanti, omessa formazione per la sicurezza nei luoghi di lavoro, mancanza dei Piani Operativi di Sicurezza aziendali e mancanza di protezioni nei cantieri atte ad impedire la caduta verso il vuoto.
E' stato sospeso temporaneamente un centro di attività ricreative a Rimini, gestito da imprenditori italiani, per l’impiego di quattro lavoratori in nero, sprovvisti di formazione e addestramento per la sicurezza nei luoghi di lavoro, omessa visita medica dei lavoratori impiegati, pagamento della retribuzione in contanti, infedeli registrazioni nelle buste paga dei lavoratori, superamento delle ore settimanali nel massimo consentito e mancanza di protezioni atte a impedire le cadute verso il vuoto nei lavori in quota. Complessivamente sono state elevate oltre 150.000 euro di sanzioni amministrative.