La “promessa” di Mango

Molti hanno condiviso le sue canzoni sui social network, molti si sono divisi sull’opportunità di pubblicare il video della sua morte. Girando sul web ho invece scoperto una canzone di Pino Mango che, ammetto, non conoscevo. Si intitola “La sposa” ed è del 2011: solo tre anni fa ma un titolo che oggi appare superato e quasi provocatorio.

Sposa, oltre che “donna nel giorno delle nozze”, significa infatti anche “individuo che è inseparabilmente unito a qualcuno, in senso materiale o spirituale”, quel valore che oggi non fa più la differenza laddove ci sono enti pubblici spiegano di voler annullare le disparità tra coppie sposate o meno. Ovvero, amministrativamente parlando, scegliere di legarsi indissolubilmente a un’altra persona non è considerato differente da chi -per centomila legittimi motivi – sceglie invece di stare insieme senza questa responsabilità.

Altri colleghi di Mango avevano già portato nella top ten la filosofia della relazione provvisoria, pur esprimendone il complesso travaglio interiore: Biagio Antonacci, “Convivendo”, ma anche Ligabue, “L’amore conta”. Lui, col suo stile allo stesso tempo sofisticato e intenso, aveva invece scelto di parlare di fedeltà per sempre. In particolare con un verso pieno di significato nella sua semplicità: “lo so sei la sposa , la sposa mia quale che sia la vita”, quasi una trasposizione in musica leggera delle promesse matrimoniali (sintatticamente non proprio diretto, ma c’è la mano di Pasquale Panella, il paroliere dell’ultimo complicato Battisti). Ti scelgo come sposa qualunque cosa ci porti la vita e, verrebbe da aggiungere oggi, anche se questo impegno che ci assumiamo non ci porterà vantaggi particolari.

Sarebbe una bellissima canzone per uno sposo da cantare alla sposa nel giorno del matrimonio. Se solo, accidenti a Mango, si riuscisse ad avvicinarsi a quelle ottave…