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l'eterno caso concessioni

Indennizzi. Biagini (Mare Libero): anche da Consiglio di Stato netta bocciatura

In foto: la spiaggia di Riccione
la spiaggia di Riccione
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Ven 25 Lug 2025 12:39 ~ ultimo agg. 13:20
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Dopo la lettera della Commissione U.E. Anche il Consiglio di Stato in sede di parere sullo "Schema di decreto recante: “individuazione dei criteri per calcolare l’indennizzo dovuto da parte del concessionario subentrante al concessionario uscente a seguito della procedura di affidamento delle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative e sportive nonché per la rideterminazione degli importi unitari dei canoni” boccia senza mezzi termini "la proposta oscena "protezionistica" a favore dei concessionari demaniali scaduti, contenuta nel "Decreto Indennizzi": è il commento del riminese Roberto Biagini, presidente di Mare Libero APS.

In sintesi, spiega Biagini, "vengono sostanzialmente riconfermate le incongruità sollevate dall' Unione U.E. in tema di vantaggi illegittimi a protezione ( "de che ?" ) dei concessionari uscenti che, come se non bastassero i privilegi di cui godono da lustri, si ritroveranno ad avere delle condizione di partenza privilegiate anticoncorrenziali sede di future gare.  Viene in rilievo l'estromissione in particolare il fatto che il MIT abbia esautorato le eventuali  richieste di Regioni e  Anci e non abbia per nulla considerato della partita l' AGCM. Viene ribadito che: «L’indennizzo, per quanto “equo”, costituisce un costo aggiuntivo che potrebbe scoraggiare nuovi entranti», ai quali sarebbe demandato l’obbligo della buonuscita per i loro predecessori. Inoltre, «manca una valutazione degli effetti differenziati che il meccanismo indennitario potrebbe determinare tra operatori di piccole dimensioni e soggetti economici dotati di maggiore forza finanziaria».

 
La nota maggiormente impattante, prosegue, riguarda la distonia del decreto con il diritto italiano. "Nella disciplina delle concessioni balneari, scrive il Consiglio di Stato, «non è dato rinvenire una disposizione che imponga il riconoscimento automatico e generalizzato di un indennizzo a favore del concessionario uscente, alla scadenza del rapporto concessorio».
 Al contrario, «l’articolo 49 del codice della navigazione prevede che “quando venga a cessare la concessione, le opere non amovibili costruite sulla zona demaniale restano acquisite allo Stato, senza alcun compenso o rimborso”», oppure vanno demolite. In definitiva l’indennizzo sarebbe «un indebito arricchimento, proiettabile come vantaggio competitivo» per gli attuali gestori.

Biagini ribadisce che "Rimini (e molte altre località costiere) sarebbero in ogni caso fuori da qualsivoglia portata di "riconoscimento" di indennizzi, visto che, contrattualmente parlando,  gli attuali concessionari "scaduti" hanno, in sede di stipula del contratto concessorio al riconoscimento di indennizzi di sorta al momento della cessazione della concessione e si sono obbligati a ripristinare l'arenile libero da tutto e di conseguenza chi vincerà le gare non troverà nulla di quello che precedentemente insisteva sulla sabbia (chioschi-stabilimenti) ma solo quello che progettualmente egli si obbligherà ex novo ad installare".

Chiusura al vetriolo: "E' bene che il parere del Consiglio di Stato venga letto attentamente soprattutto dal Presidente della regione Emilia Romagna, dall' ex sindaco Gnassi e da tutti i loro cortigiani onde evitare le pessime figura di totale incompetenza nella materia scaturite dalle loro ultime dichiarazioni sul tema. Non cito, per una questione di pudicizia, quello che hanno invece dichiarato "i padrini" politici di centrodestra di tale decreto e i loro "sodali" balneari. Tutto ha un limite".

 

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