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Cronaca Nazionale Newsrimini

Inchiesta sanità in Puglia. Chiesto l’arresto per il senatore Tedesco

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Gio 24 Feb 2011 16:37 ~ ultimo agg. 14 Mag 05:47
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Oltre alla richiesta d’arresto in carcere emessa nei confronti del senatore del Pd, Alberto Tedesco, ex assessore regionale alla Sanità della Puglia, in carcere su disposizione della magistratura barese è finito Mario Malcangi collaboratore di Tedesco. A quanto si è appreso, altre quattro persone sono finite agli arresti domiciliari nell’ambito della stessa inchiesta, tra cui un componente della scorta del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

L’ex assessore alla sanità della Regione Puglia Alberto Tedesco, senatore Pd, è indagato – a quanto è dato sapere – per concussione, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e concorso in falso. Il giudice ha ritenuto insussistente per tutti gli indagati, compreso Tedesco, il reato di associazione per delinquere.

Gli arresti eseguiti dai carabinieri rientrano – a quanto si è saputo – in una indagine della procura sulle nomine di medici e dirigenti Asl. Oltre all’arresto in carcere per Mario Malcangi, di 52 anni di Corato, capo, all’epoca dei fatti, della segreteria politica di Alberto Tedesco, sono stati disposti gli arresti domiciliari per Paolo Albanese, di 51 anni, di Terlizzi (Bari), componente della scorta del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Arresti domiciliari, inoltre, per Guido Scodizzi, di 68 anni, di Lecce, direttore generale della Asl salentina. Gli arresti domiciliari sono stati decisi inoltre anche per gli imprenditori di Bisceglie Digo Rana, di 52 anni e Giovanni Garofoli, di 66 anni. Misure interdittive, inoltre, sono state disposte per Alessandro Calasso, di 63 anni, di Bari, direttore sanitario della Asl barese e Antonio Acquaviva di 55 anni, medico oculista, la cui nomina al’ospedale di Terlizzi, secondo l’accusa, sarebbe stata favorita da Alberto Tedesco. Gli arrestati e Alberto Tedesco la cui richiesta di arresto dovrà essere esaminata dalla giunta alle autorizzazioni a procedere del Senato, sono indagati a vario titolo per concussione, corruzione e frode in pubbliche forniture. (ANSA)

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