In arrivo 400 posti nei nidi riminesi. E a Riccione conta la casa piccola


La copertura è del 18%, (unico picco Riccione con 33%) contro una media regionale del 23%, e l’Unione Europea ha previsto che entro il 2010 si raggiunga il 33%. Dati alla mano le amministrazioni locali si sono rese conto che è necessaria un’accelerata sui servizi per i bambini 0-3 anni. Attualmente i posti disponibili nei nidi sono 1339, a cui se ne vanno ad aggiungere 114 in fase di realizzazione nei diversi comuni. Il traguardo nei prossimi 4 anni è di creare 400 nuovi posti, che porteranno la copertura al 24%. Investimento previsto? Circa 11 milioni di euro. I comuni interessati sono pronti a farsi carico di un terzo del costo, la provincia, benché i nidi non siano di sua competenza, interverrà per un altro terzo. Il resto dovrebbe essere coperto dalla Regione a cui è stata avanzata la richiesta di un intervento straordinario in aiuto dei territori svantaggiati (in condizioni simili a quelle di Rimini c’è anche la provincia di Piacenza). Gli amministratori hanno chiesto che il finanziamento non intacchi, i fondi, già risicati, previsti dalla legge regionale 1. I 400 nuovi sono stati pensati per andare a soddisfare le diverse esigenze dei territori: da nuove strutture per i comuni più grandi ai micronidi per le realtà più piccole, dalle educatrici domiciliari di vallata ai nidi aziendali in strutture pubbliche come Ausl e Questura e private.
La scuola è stata al centro della seduta di ieri del consiglio comunale di Riccione, con l’approvazione del nuovo regolamento per nidi, scuole dell’infanzia ed elementari. Tra le particolarità, il criterio adottato per le graduatorie di accesso alle scuole comunali: poiché le restrizioni della privacy impediscono di chiedere altre informazioni, conteranno i metri quadrati della casa.
A fari discutere, la corsia preferenziale per chi frequenta il nido nell’accesso alla scuola d’infanzia. Per l’opposizione, si penalizza che sceglie di crescere i bambini a casa nei primi anni, col rischio, per chi fa questa scelta, di dover poi ricorrere al privato.
Definiti dei limiti, inoltre, per i buoni pasto rimborsabili a chi non ne fa uso: al massimo, due al mese. La minoranza invece chiedeva un libretto con cui pagare solo i pasti che si consumano.
Dall’opposizione, critiche anche per i ritardi dei lavori di alcuni cantieri. Ma l’assessore all’Istruzione Sabrina Vescovi ha replicato: tutte le scuole sono agibili.