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Gli unici numeri che crescono

Il turismo che cambia: gli ospiti puntano su hotel 4/5 stelle e affitti brevi

In foto: la fascia mare di Rimini dall'alto
la fascia mare di Rimini dall'alto
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura 2 min
Ven 19 Dic 2025 08:50 ~ ultimo agg. 13:10
Tempo di lettura 2 min

Nei primi 10 mesi dell’anno la provincia di Rimini ha visto arrivare oltre 3.681.000 turisti per un totale di quasi 15 milioni di presenze. Numeri (diffusi dalla Regione nei giorni scorsi) che segnano complessivamente un lieve aumento rispetto al 2024 nonostante i mesi centrali dell’estate abbiano manifestato un calo preoccupante. Se il turismo “tiene” è quindi merito dei mesi spalla dove inizia ormai a vedersi chiaramente l’impatto della destagionalizzazione legata in particolare a fiere e congressi.

Quel che emerge però altrettanto chiaramente è il cambiamento di abitudini del turista. Ad esempio, benché lo zoccolo duro dei pernottamenti (oltre 8,5 milioni, quindi più della metà del totale) si consumi negli hotel a tre stelle (-1,3%), l’unica tipologia alberghiera che cresce è quella legata all’alta qualità. Le presenze negli hotel a 4 e 5 stelle sono arrivati a superare quota 2,8 milioni nei primi 10 mesi 2025 con una crescita del 4,5% sull’anno precedente mentre quelle nelle strutture a 1 o 2 stelle sono scese del 4,3% fermandosi ad 1.777.000. Il comparto alberghiero perde complessivamente nel 2025 lo 0,6%

Nel comparto extra alberghiero, che invece guadagna il 14,3% (1,8 milioni di presenze), in crescita campeggi e villaggi turistici (quasi 650.000 pernottamenti e +1,5%). Le impennate più consistenti però le evidenzia il settore degli affitti brevi: quelli gestiti in forma imprenditoriale sfiorano le 530mila presenze con una crescita del 14,4% mentre gli altri alloggi privati (appartamenti ammobiliati ad uso turistico) arrivano a 442.000 pernottamenti con una impennata del 45,1%. Numeri probabilmente legati anche all’introduzione del CIN obbligatorio che ha portato a far emergere situazioni che fino allo scorso anno erano sommerse. Sommando gli alloggi gestiti in forma imprenditoriale e quelli privati si arriva a sfiorare il milione di pernottamenti, circa il 6,5% di quelli complessivi. Un dato ancora limitato ma sintomo di una domanda che anche sulla riviera romagnola si indirizza sempre più su questa forma di accoglienza. Senza dimenticare un altro aspetto: se infatti la permanenza media in un albergo è di 3,9 giorni, quella in un alloggio gestito in forma imprenditoriale è di 5,4 mentre in quelli privati si arriva a 7. Insomma, numeri alla mano, il turista sembra cercare sempre più alberghi di fascia alta e case dove trascorre in autonomia le proprie vacanze. Due aspetti da non sottovalutare nell’analisi delle dinamiche turistiche e nella decisione sulle future strategie. 

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