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omicidio paganelli

Giuliano Saponi e Loris Bianchi sul banco dei testimoni e quelle ombre su Louis

In foto: Lo sguardo pensieroso di Louis Dassilva (foto Migliorini)
Lo sguardo pensieroso di Louis Dassilva (foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 5 min
Mar 18 Nov 2025 00:23 ~ ultimo agg. 02:59
Tempo di lettura 5 min

Prima Giuliano Saponi, poi Loris Bianchi. In totale oltre nove ore di deposizione in due, durante le quali sono stati sviscerati vari temi: il rapporto tra Manuela Bianchi e l'ex amante Louis Dassilva, quello tra Pierina Paganelli e la nuora, ma anche quello tra la vittima e l'imputato. Saponi ha parlato a lungo di Louis, rispondendo alle numerose del domande del pubblico ministero Daniele Paci prima e dei difensori del senegalese, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, dopo. Dassilva aveva un modo di fare che non gli piaceva, ha detto in aula. "Era una persona nervosa, che si arrabbiava facilmente". Atteggiamenti che aveva avuto modo di notare quando il senegalese, nell'estate del 2022, aveva fatto dei lavori alle zanzariere della sua abitazione. Quando poi scoprì, la sera del ritrovamento del cadavere della madre, che era lui l'amante di sua moglie Manuela, rimase incredulo: "E' successo tutto sotto il mio naso - ha raccontato -, ma non mi ero mai accorto di nulla". Era stata proprio la madre Pierina (della quale ha scoperto la morte attraverso la chat di condominio) a spingere per scoprire chi fosse l'amante di Manuela. I due ne avevano parlato durante le visite della 78enne all'interno della clinica riabilitativa Sol et Salus.

Giuliano ha ripercorso anche il rapporto tra moglie e suocera: "Per mia madre Manuela era come una seconda figlia, fino a quando non sono cambiati i rapporti con l'arrivo di un altro uomo nel cuore di mia moglie. A quel punto si erano un po' allontanate, mia madre era completamente dalla mia parte, mi voleva tutelare". Su Loris Bianchi, invece, poche parole, a riprova di rapporti quasi inesistenti: "Caratterialmente non mi piaceva, è sempre stato una persona molto chiusa. Non avevo piacere passasse del tempo da solo con mia figlia Giorgia perché aveva degli atteggiamenti per me diseducativi. Quando ero ricoverato venne a trovarmi qualche volta con Manuela e un paio di volte da solo. In quelle occasioni stava all'interno della mia stanza in silenzio e fui sempre io il primo a rivolgergli parola. A fine settembre mi inviò un messaggio vocale. Doveva essere un messaggio incoraggiante, invece diceva cose brutte, poco piacevoli nei miei confronti. Lo feci sentire a mia madre per sapere il suo pensiero. Lei rimase incredula, ma conoscendo il soggetto mi disse di passarci sopra".

Se di Louis non aveva una buona opinione, si poteva dire lo stesso della moglie, Valeria Bartolucci, con la quale Pierina aveva avuto delle discussioni per delle questioni di vicinato: "A me Valeria non è mai piaciuta, per sei anni abbiamo lavorato nello stesso ambiente e vedevo come trattava gli altri. Cercava di essere superiore, usava un linguaggio scurrile. Non avevo piacere che mia moglie avesse rapporti con lei".  

Nel pomeriggio è stato Loris Bianchi a prendere la scena. Più volte è stato ripreso dalla presidente della Corte d'Assise, Fiorella Casadei, per aver risposto alle domande delle parti con sentito dire e chiacchiericci e non stando ai fatti di sua conoscenza. Nella sua lunga deposizione, durata quasi cinque ore, c'è stato spazio anche per un momento di commozione, quando ha ricordato la separazione dalla moglie e la terapia a base di psicofarmaci.

Bianchi ha ripercorso la sera del 3 ottobre 2023, quella dell'omicidio della Paganelli: "Andai per fare una sorpresa a Louis, dal momento che mia sorella mi aveva avvisato che il giorno prima aveva avuto un incidente in moto. Suonai alla sua porta ma non mi rispose nessuno, così scesi per andarmene. Mentre ero in macchina incontrai mio padre Duilio a spasso con il cane e venni raggiunto da un messaggio di Manuela che mi diceva che in casa c'era mia nipote Giorgia. Così tornai indietro". Il resto è noto: la cena con la sorella e la nipote, la visione dell'adunanza dei Testimoni di Geova in streaming, le foto scattate all'interno dell'appartamento: "Nessuno di noi è mai uscito da casa quella sera". La difesa l'ha incalzato sui suoi spostamenti nel giorno dell'omicidio, ha cercato di farlo apparire instabile, gli ha persino rivolto la domanda, respinta dalla Corte, su una sua presunta capacità di uccidere. L'intento è apparso chiaro: individuare una potenziale pista alternativa che non conduca per forza a Dassilva come autore del delitto. 

Dopo Saponi, anche il fratello di Manuela ha gettato nuove ombre su Dassilva: "Mia sorella temeva che dietro l'incidente di Giuliano ci fosse Louis. Personalmente ho pensato che poteva essere stato lui ad uccidere Pierina proprio per proteggere Manuela. Perché dissi che l'assassino potevo essere io? Fu una provocazione come per dire: 'Cosa ne so?'. Sbagliai, ma all'epoca prendevo degli psicofarmaci e forse le mie risposte potevano essere a volte non proprio chiare. La frase 'Giustizia è fatta', riferita al delitto di Pierina, davanti a Louis? Volevo vedere quale fosse la sua reazione, cercavo un feedback. Dissi la stessa frase anche a Valeria, ma lei rispose che 'queste cose qui non si augurano alle persone'". La deposizione di Bianchi, interrotta per l'esaurirsi del tempo a disposizione delle parti, riprenderà il prossimo primo dicembre.

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