Giornata vittime dell'Amianto: 660 decessi in Emilia Romagna nel 2024


Sono state oltre 200.000 lo scorso anno le vittime dell’amianto nel mondo, 7.000 in Italia e 660 nella sola Emilia Romagna, al terzo posto per decessi nel nostro Paese. In Regione 170 morti sono avvenute per mesotelioma, 340 per tumore del polmone e gli altri per patologie correlate. “Sono numeri che non appartengono al passato - commenta Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto -. Sono volti, storie, famiglie spezzate oggi. Molti non sapevano, altri sono stati ignorati. Troppi sono stati sacrificati nel nome del profitto. Non è più ammissibile che ci governi la lobby dei produttori del minerale killer e che le bonifiche vadano a rilento, nonostante la chiara presa d’atto di tutte le Istituzioni”. E aggiunge: “L’Italia ha messo al bando l’amianto nel 1992. Ma l’amianto non ha ancora messo al bando l’Italia. Questa giornata nazionale non è solo memoria. È un grido. Un richiamo alla responsabilità, alla bonifica, alla giustizia per le vittime e alla tutela di chi oggi vive, lavora, studia in luoghi contaminati. L’Emilia Romagna è un territorio che ha vissuto una profonda criticità ambientale, ma che è stato capace di rialzarsi con coraggio divenendo un simbolo di impegno nelle bonifiche e nella prevenzione, con un’attenzione costante alla tutela della salute delle generazioni presenti e future”.
L'Emilia Romagna ha intensificato gli interventi di bonifica, prevenzione e assistenza sanitaria con fondi regionali che continuano a sostenere scuole, imprese e strutture sanitarie nella rimozione della fibra killer, e i cittadini che possono usufruire del servizio di microraccolta per piccole quantità in ambito domestico. Non solo ambiente: la Regione ha recentemente istituito anche una rete sanitaria dedicata ai malati di mesotelioma pleurico, con percorsi di cura omogenei su tutto il territorio. Un approccio integrato che affronta l’emergenza amianto con strumenti concreti, trasparenza e responsabilità per voltare pagina su una delle emergenze ambientali più gravi del secolo scorso.
Dati di incidenza del mesotelioma in Italia nel 2024:
- mesotelioma: 2000 casi, con indice di mortalità del 93% a 5 anni;
- tumore del polmone, con riferimento ai casi di esposizione ad amianto: 4000 casi, con indice di mortalità dell’88% a 5 anni;
- asbestosi: 600 casi, indice di mortalità del 25% a 5 anni;
- altre malattie asbesto correlate, comprese placche pleuriche, ispessimenti pleurici, stato fibrotico/infiammatorio polmonare e/o pleurico: 10.000 casi con indice di mortalità del 20% a 5 anni
L’emergenza inquinamento in Italia, anche tenuto conto degli altri agenti patogeni e cancerogeni è drammatica, evidenzia l'ONA, con un preoccupante ritardo delle bonifiche: più di 40 milioni di tonnellate di amianto e materiali contenenti amianto, assenza di una mappatura completa, mancata attuazione per larga parte della legge 257/92. Sono stati censiti ufficialmente in Italia circa 100.000 mila siti. Dalle stime dell’ONA invece, ci sono circa 1 milione di siti e micro siti con amianto, e ci sono ancora 58 milioni di mq di coperture in cemento-amianto. L’amianto purtroppo è ancora presente in migliaia di edifici pubblici e privati, scuole, ospedali, treni, tetti, tubature. L’O.N.A. ad esempio continua a ricevere segnalazioni di nuove scuole con amianto, perfino asili nido, scuole materne ed elementari. Nel passato è stato usato DAS con amianto, e questo ha esposto ancor di più, in particolare le maestre di asilo e elementari fino al 1993, contenente il 30% di crisotilo. Sono arrivate le segnalazioni di 4 casi di mesotelioma nel personale docente solo in queste ultime settimane, e per di più altri casi di segnalazioni di tecnici, professori di educazione tecnica e/o similari per l’uso del minerale all’interno degli strumenti dei laboratori, specialmente nelle scuole di avviamento professionale. L’Osservatorio ha ricevuto anche segnalazione per la presenza di amianto in più di 250 ospedali. Per non parlare della rete idrica che secondo le stime dell'ONA vedrebbe la presenza di amianto per ben 300.000 km di tubature, inclusi gli allacciamenti, con presenza di materiale contenenti amianto rispetto ai 500.000 totali (tenendo conto che la maggior parte sono stati realizzati prima del 1992 quando il minerale veniva utilizzato in tutte le attività edili e costruttive).
Tra l'altro nel mondo soltanto 62 Paesi hanno posto al bando l’amianto, molti Stati, come Russia, India e Cina, continuano a produrre materiali contenenti la fibra killer e li commercializzano. L’ONU, nelle sue stime, tiene conto soltanto dell’asbestosi, del mesotelioma e del cancro del polmone, a cui però secondo l'Osservatorio andrebbero aggiunte tutte le altre patologie già contemplate nelle Monografia della IARC (International Agency for Research on Cancer), tra le quali il cancro della laringe, della faringe, dello stomaco, del colon e delle ovaie.
L’Osservatorio Nazionale Amianto, presente in tutte le regioni di Italia, mantiene attivo lo sportello amianto online cui si può accedere dal sito https://onanotiziarioamianto.it/.