Giardino per le Vittime della Uno bianca, il caso su un nome


Dopo l’inaugurazione del rinnovato Giardino della memoria per le Vittime della Uno bianca a Rimini (vedi notizia), emerge il caso del nome di Fathi Ben Massen, 22enne tunisino ucciso a Rimini il 19 dicembre 1990 davanti al bar Blue Line in un assalto in cui furono ferite altre sette persone. Episodio che però potrebbe non essere attribuibile al gruppo criminale guidato dai fratelli Savi. A riportare il caso è l’Ansa che in merito ha interpellato Rosanna ecchi, presidente dell’associazione delle Vittime della Uno bianca presente oggi a Rimini. “Faremo le nostre verifiche, se effettivamente non c’è riscontro processuale, bisogna togliere quel nome, dovremo correggere tutte le nostre targhe”. Il fatto però non venne confessato dai Savi, a differenza di altri delitti.
Oltre che nel Giardino di Rimini, dove è ricordato con una mattonella e un mandorlo insieme ai ricordi già presenti delle altre 23 vittime, il nome del 22enne compare anche sulla targa del monumento nel parco dedicato alle vittime in viale Lenin a Bologna, posta nel 2001, oltre che sulla mappa interattiva nel sito del Comune di Bologna realizzata di recente. “Verificheremo e cercheremo di capire perché è stato inserito, se è vero che non c’è una sentenza”, ha detto sempre all’Ansa la Zecchi, che a margine della commemorazione di oggi ha incontrato Daniele paci, il Pm riminese che si occupò all’epoca delle inchieste sulla Uno Bianca: “Il dottor Paci mi ha detto che dalle prove balistiche emersero che non c’erano le armi che usavano i Savi”.