Eolico Badia del Vento. Anche Autostrade contraria: non si passa su A1


Si aggiunge un altro tassello alla battaglia tra Toscana ed Emilia Romagna sull'impianto eolico Badia del Vento che prevede il posizionamento di 7 pale alte oltre 180 metri a Badia Tedalda ma poca distanza dal confine con il comune di Casteldelci in Alta Valmarecchia. Al no arrivato dai comuni riminesi, dalle soprintendenze, dagli ambientalisti e dalla stessa Emilia Romagna, a fronte del si toscano in conferenza dei servizi, si aggiunge ora anche la posizione di Autostrade per l'Italia. In un documento ufficiale pubblicato solo martedì proprio dalla Regione Toscana, la società ha dichiarato che i mezzi eccezionali destinati al trasporto delle sezioni delle pale dell’impianto non sono compatibili con l’autostrada A1, a causa dell’eccessiva altezza e lunghezza dei carichi.
"Se neppure l’autostrada riesce a reggere il passaggio di questi trasporti nella principale arteria italiana, l’Autostrada del Sole A1, come si può immaginare di farli transitare lungo strade di montagna, mulattiere e sentieri scoscesi che passano in mezzo a boschi?" si chiede il comitato Appenino Sostenibile. "Occorre inoltre tenere in considerazione che il tracciato previsto per raggiungere l’area dell’impianto - prosegue il Comitato - attraversa numerosi centri abitati e aree urbanizzate caratterizzate da una viabilità non idonea al transito di trasporti eccezionali. In particolare, si segnalano passaggi critici all’interno delle Ville di Monterchi, di Sansepolcro, dove i convogli dovrebbero percorrere strade con edifici storici affacciati direttamente sulla carreggiata, presenza di marciapiedi rialzati, incroci a raggio ridotto e sottopassi. Analoghe criticità si riscontrano anche nei borghi e nelle frazioni attraversate lungo la Strada Provinciale 258 “Marecchiese”, con curve strette, tornanti, pendenze marcate e assenza di piazzole di manovra o aree di sosta idonee.
"Tutte queste criticità - spiega Appennino Sostenibile - sono state puntualmente sollevate nelle osservazioni tecniche trasmesse da associazioni, comitati locali ed Enti qualificati impegnati nella tutela del territorio. Nonostante ciò, la Regione Toscana continua a procedere nel proprio iter autorizzativo. Tale condotta si traduce, di fatto, in una sistematica elusione di pareri tecnici espressi non solo dalle Associazioni, ma anche da Enti pubblici dotati di specifiche competenze in materia ambientale e paesaggistica, alle quali oggi si aggiunge anche la Società Autostrade per le infrastrutture autostradali. Si assiste così a un processo decisionale che sembra prescindere da ogni principio di cautela e concertazione, alimentando un grave vulnus nei confronti della tutela dei territori."
La Regione Emilia Romagna ha già annunciato l'intenzione di ricorrere alle vie legali per bloccare il progetto.