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236 quelli eseguiti

Emergenza casa. Nel 2024 a Rimini aperte quasi mille procedure di sfratto

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Ven 26 Set 2025 13:13 ~ ultimo agg. 13:23
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Nel corso del 2024 a Rimini gli sfratti eseguiti sono stati 236, in leggero calo rispetto all'anno precedente, ma si è registrato un significativo numero di aperture di procedure che raggiungono quota  979. Complessivamente in Emilia Romagna gli sfratti eseguiti lo scorso anno sono stati 2.801 mentre sono state 8.642 le famiglie che hanno ricevuto l’atto che preannuncia che dovranno liberare l’alloggio alla scadenza del contratto. A presentare i dati è il SUNIA

In particolare, tra i singoli capoluoghi c'è Bologna con 635 sfratti eseguiti e 2827 aperture di procedura, Modena con 458 sfratti e 1395 procedure, a Parma con 401 sfratti e 962 procedure si è registrato un leggero calo degli sfratti eseguiti rispetto al 2023 anno in cui si era registrata una impennata, a Ravenna si registra un incremento degli sfratti dell’11,27% che raggiungono quota 237 e 477 procedure, in aumento anche gli sfratti a Ferrara, Piacenza, Forlì e Cesena e a Reggio Emilia che conta 248 sfratti e 3875 procedure avviate. Poi, come detto, c'è Rimini dove gli sfratti eseguiti sono stati 236 con un leggero calo, ma si registra ancora un significativo numero di aperture di procedure che raggiungono la cifra di  979. Preoccupa l’aumento del 16,33%, in regione degli sfratti per finita locazione. Secondo il SUNIA si tratta di sfratti intimati, nella stragrande maggioranza dei casi, per aumentare l’affitto mettendo in crisi le famiglie. "Resta quindi prioritario dare una risposta a un bisogno di abitazioni in affitto a canoni calmierati nei capoluoghi ad alta tensione abitativa - prosegue la nota -, a questo fine serve un vero piano nazionale di edilizia popolare e sociale che sappia dare una risposta alla crescente area del mercato del lavoro con bassi redditi e con lavori precari.
Basta con le promesse e i proclami al vento nei comizi, la nuova legge finanziaria deve prevedere l’avvio di un programma di edilizia sociale da realizzare nel corso di un decennio con case a canoni di affitto che non superino i 400/450 euro mensili e non solo ed esclusivamente incentivi all’acquisto che presuppongono capitali e redditi che molte famiglie non hanno". "A questo - conclude il SUNIA - poi va aggiunto un programma di riqualificazione dei 100.000 alloggi pubblici sfitti in attesa di risorse per la loro riqualificazione che sono una delle vergogne del Paese". 

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