“Edith Stein. Pensare la donna da donna”. Incontro con la docente Pagliacci


Lunedì 10 marzo alle 17.15, nella sede della Fondazione Righetti (via Cairoli 63) si terrà la seconda lezione dedicata a pensatrici che hanno segnato con la loro riflessione il Novecento filosofico. La professoressa Donatella Pagliacci, dell’Università cattolica di Milano, presenterà la figura e l’opera di Edith Stein, uccisa ad Auschwitz nel 1942 a 53 anni. Modererà l’incontro il prof. Nevio Genghini dell’Istituto superiore di scienze religiose “Alberto Marvelli”. La lezione porta il titolo: Edith Stein. Pensare la donna da donna. L’ebrea Stein, infatti, nella scia del suo maestro, il filosofo Edmund Husserl, sosterrà la tesi che essere in relazione con l’altro è l’unico modo di accedere alla realtà e che l’empatia è il vero riconoscimento di un altro essere che abita con noi il mondo . L’empatia si manifesta nel rivolgersi a ciò che è vivo e concreto e si rivolge alla persona nella sua interezza. E’ una caratteristica , l’empatia, centrale nell’esistenza femminile, per cui la Stein si dichiarò a favore dei movimenti di emancipazione femminile , anche quando, convertita al cristianesimo, entrò nell’Ordine carmelitano e sperimentò la dimensione mistica, sulla strada tracciata da San Giovanni della Croce . «In una piccola cappella dell’XI secolo, nel Duomo di Spira – è stato scritto- un busto e un’epigrafe ricordano Edith Stein. ”Ebrea, atea, cristiana, martire”. I quattro aggettivi sono sintesi mirabile di una esistenza vissuta in maniera radicale in ogni sua fase. E tuttavia l’esperienza mistica custodisce l’atteggiamento filosofico, il ritiro dal mondo si unisce al mantenimento di una responsabilità condivisa, la morte perché ebrea è conservata nel suo essere monaca contemplativa. Il ciclo di incontri è organizzato in collaborazione con l’Istituto superiore di scienze religiose “Alberto Marvelli”.