Donata all’ospedale di Cattolica un’apparecchiatura da 460mila euro


L’apparecchio, dal costo di 460mila euro, può essere utilizzato per vari esami diagnostici. In provincia ne sono presenti solo altri due a Riccione e Rimini.
La nota stampa
Dopo l’ecocardiografo inaugurato esattamente un anno fa (per la precisione il 18 luglio 2009) ed il mammografo digitale del settembre 2008, la Banca di Credito Cooperativo di Gradara, con un ulteriore gesto di encomiabile munificenza, ha donato all’Azienda USL di Rimini un nuovo apparecchio diagnostico, dalle enormi potenzialità, che è stato collocato sempre all’Ospedale “Cervesi” di Cattolica e che è stato inaugurato stamane alla presenza del presidente della BCC Fausto Caldari, del vicepresidente della Provincia di Rimini Carlo Bulletti, del sindaco di Cattolica Marco Tamanti, del Direttore Generale dell’Azienda USL Marcello Tonini, del direttore medico del presidio ospedaliero di Riccione – Cattolica Romeo Giannei, del direttore ff dell’Unità Operativa di Radiologia del presidio Fabio Denicolò.
L’apparecchio donato è un sistema per Tomografia Computerizzata Multislices a 16 strati (detta anche TC multistrato – TCMS) che può essere utilizzato per una vasta gamma di esami diagnostici che abbracciano i campi: oncologico, internistico generale, neuroradiologico, vascolare, gastroenterologico, nefrologico, traumatologico, ortopedico. Una scelta non casuale giacché a Cattolica sono presenti, tra l’altro, le Unità Operative di Medicina Interna, di Chirurgia ortopedica della Spalla e del Gomito, il Servizio di Oncologia, oltre al Pronto Intervento e, naturalmente, al servizio di Radiologia.
La TC multistrato rappresenta un’evoluzione tecnologica della TAC “tradizionale”. Il principio di fondo è che quella multistrato è in grado di “fotografare” le strutture anatomiche acquisendone molte immagini per ogni rotazione mentre la TAC tradizionale monostrato consentiva di ottenere una sola immagine per rotazione. Le informazioni acquisite consentono poi raffinate ricostruzioni tridimensionali. Grazie a queste nuove potenzialità l’apparecchio può essere utilizzato anche per nuove specifiche funzioni che la precedente tecnologia non era in grado di affrontare, e di avere una capacità diagnostica ancor più accentuata. Con questa donazione le TC multistrati presenti in strutture dell’Azienda USL sono complessivamente tre (quella cattolichina, una a Riccione ed una a Rimini).
L’apparecchio, del valore di 460 mila euro, donato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara, è il modello New Brigthspeed Elite di costruzione G.E. Healthcare, ramo medicale della multinazionale “General Electric”, una delle aziende più prestigiose nel mondo per la produzione di apparecchiature sanitarie. Prima dell’arrivo della nuova TC, all’ospedale di Cattolica, presso il servizio di Radiologia, guidato dal dottor Denicolò, venivano eseguiti, quotidianamente, una quindicina di esami di questo tipo; il nuovo apparecchio consentirà di aumentarne il numero, e di implementare soprattutto gli esami di neuroradiologia. Nella sua relazione il dottor Denicolò ha, tra l’altro, svolto una breve storia della tecnologia relativa alle tac multistrato, ricordando che si tratta di “Formule 1 della radiologia, dopo la nascita degli apparecchi negli anni ’80 e la prima rivoluzione, negli anni ’90, delle tac spirale. Le apparecchiature multistrato sono però notevolmente più veloci, e questo ci aiuterà ad aumentare il numero di esami effettuati tagliando i tempio, e consentono di avere immagini di qualità notevolmente più alta”.
L’Azienda USL, per parte sua, ha progettato ed effettuato opere edilizie, mirate ad “accogliere” l’apparecchiatura, per un valore complessivo di 40 mila euro. Si tratta di opere di rinforzo del solaio del locale tac, dovute al peso della nuova apparecchiatura, del conseguente rinnovo della pavimentazione, dell’integrazione di nuove barriere protettive alle pareti per aggiornare le condizioni radioprotezionistiche, della realizzazione di un servizio igienico direttamente collegato al locale di preparazione del paziente, del completo rinnovo di tutto l’impianto elettrico, della tinteggiatura dei locali e di alcune rifiniture. La progettazione e la direzione dei lavori sono state curate dall’Unità Operativa Attività Tecniche dell’Azienda USL, diretta dall’architetto Enrico Sabatini, mentre la parte relativa al controllo della nuova attrezzatura ed il calcolo delle barriere di radioprotezione sono state curate dall’Unità Operativa Ingegneria Clinica, diretta dall’Ingegnere Roberto Camillini. Esponendo tali opere, il dottor Giannei ha colto l’occasione per ricordare che negli ultimi cinque anni, sull’ospedale di Cattolica, sono stati investiti 5.740.000 euro in ristrutturazioni e migliorìe, e che vi vengono svolti, ogni anno, seimila ricoveri, 21mila accessi di Pronto Intervento, 35mila prestazioni ambulatoriali e 35mila esami radiologici.
Tra gli ospiti, il vicepresidente della Provincia Bulletti ha sottolineato che “questa apparecchiatura inciderà, e in maniera significativa, sulla qualità di vita dei nostri concittadini. Credo vada fatto un plauso alla Bcc e all’Azienda USL per gli investimenti che stanno sostenendo, in un momento difficile di crisi per tutti”.
Il sindaco di Cattolica Marco Tamanti ha a sua volta evidenziato la difficoltà del momento attuale e ha ringraziato la Bcc: “Siamo fortunati ad avere, sul nostro territorio, un soggetto che ci consente di restare all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Potrà sembrare una cosa piccola ma non lo è”.
Il Direttore dell’A.USL Tonini ha ricordato il momento in cui “sembrava che questo ospedale era destinato ad essere chiuso. E invece ora ci investiamo milioni di euro. Tutti assieme abbiamo cambiato direzione e il destino di un ospedale, facendone una struttura con un senso, non fine a se stessa. Lo abbiamo fatto tutti assieme e dobbiamo esserne orgogliosi. Lo abbiamo fatto stando nelle righe, cioè compatibilmente con quanto era possibile nei nostri bilanci, senza spendere denari che non avevamo. E questo stesso modo di agire lo stiamo utilizzando anche in altri territori. Qualcuno ci chiama palazzinari – ha chiosato Tonini – mi limito a dire che siamo un’Azienda, e ad un’azienda viene chiesto di agire in modo imprenditoriale. Noi cerchiamo di essere imprenditori in modo buono, responsabile e sano, anche se le nostre entrate vengono reinvestite nel territorio, per strutture di cura a favore dei pazienti, e sempre con grande oculatezza ed attenzione ai bilanci. Allo stesso tempo dobbiamo intrecciare rapporti con le forze sane del nostro territorio: lo stiamo facendo e la giornata di oggi è una prova. Dobbiamo, infine, essere consapevoli che la sanità non la fanno solo i muri e le macchine: servono gli uomini che li utilizzino. Da questo punto di vista dico fin d’ora che non vogliamo rendere conto, e lo faremo, di come utilizzeremo quest’apparecchiatura. D’altra parte i pazienti ci giudicano non tanto e non solo per le nostre prestazioni strettamente tecnico-professionali, ma anche, forse soprattutto, per il rapporto che intessiamo con loro, per le doti umane, la gentilezza e la capacità di presa in carico. Su questi aspetti – ha concluso Tonini – stiamo pensando a sistemi per differenziare chi si comporta in maniera positiva da chi non lo fa”.
Ha concluso le relazioni il presidente Caldari: ““Sono fiero di poter affermare che la Banca di Credito Cooperativo di Gradara, ancora una volta, ha agito concretamente a vantaggio di questo territorio e di questa comunità, proseguendo nella sua attività di prevenzione e cura della salute a vantaggio dei soci, dei clienti, di tutta la città. Sono davvero orgoglioso che in questa struttura sanitaria ci siano almeno tre apparecchiature importanti per la salute dei cittadini, acquistate dalla Bcc di Gradara: il mammografo donato nel 2008, l’ecocardiografo nel 2009 e questa tac di ultima generazione. Sono felice dei ringraziamenti ricevuto. Certo, per una banca come la nostra, specialmente di questi tempi, dedicare il 15 per cento del proprio utile ad operazioni pro-bono, non è certo poco. Anche se, forse, più che noi che facciamo tanto, sono altri che fanno poco”. Infine, da parte del presidente Caldari, il ricordo di due soci della Bcc scomparsi di recente, Diego Maltoni e Maurizio Dina.
Dopo le relazioni il taglio del nastro e la benedizione all’apparecchiatura impartita da don Serafino, parroco della chiesa di San Benedetto.