Contenzioso tra dipendenti e comune di Coriano. Cassazione scrive la parola fine


E' datata 22 aprile 2025, ma la notizia si è appresa solo qualche giorno fa, la sentenza della Corte di Cassazione che sembra mettere la parola fine al contenzioso tra il comune di Coriano e alcuni dipendenti ed ex dipendenti. La storia risale al 2012. Quell'anno si votò e la nuova amministrazione guidata dalla sindaca Domenica Spinelli, analizzando i conti pubblici, trovò dei trattamenti accessori e legati alla produttività elargiti ai dipendenti pubblici per un totale di oltre 700mila euro, su cui fece fare delle verifiche. Con delibera del 2016 il comune sospese "le erogazioni risultate indebite, retrocesso il personale nelle progressioni economiche orizzontali illegittimamente riconosciute e proceduto al recupero delle somme indebitamente percepite". Nel 2017 il Tribunale del Lavoro diede, però, ragione ai dipendenti che si erano opposti a questa decisione. Il comune decise allora di ricorrere in appello, e il nuovo giudizio, del 2020, ribaltò la sentenza a favore dell'amministrazione pubblica. La Corte d'Appello ravvisò "la nullità delle attribuzioni a titolo di progressioni orizzontali sia per violazione dei vincoli finanziari che dei criteri meritocratici previsti dalla stessa contrattazione integrativa, oltre che di quella nazionale, concludendo per la legittimità dell'azione di recupero delle somme indebitamente versate in ragione del predetto titolo ai dipendenti". A quel punto 24 persone, tra dipendenti ed ex, decisero di fare una nuovo ricorso ma la Cassazione è tornata a ribadire, e questa volta in modo definitivo, la legittimità delle decisioni del comune e a confermare che i dipendenti devono restituire le cifre percepite indebitamente.